Lo ha fatto nel silenzio, lontano dai media. Alle 15, tre ore dopo la recita dell’Angelus in piazza san Pietro, papa Francesco si è recato con discrezione al Policlinico Gemelli di Roma per sottoporsi a un intervento chirurgico per una stenosi diverticolare sintomatica del colon. Secondo le prime fonti mediche, il pontefice sarà operato in giornata con un intervento che, comunque, era stato già programmato da tempo.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attualmente in visita in Francia, gli ha fatto gli auguri con un messaggio: «Santità, atterrato a Parigi per la Visita di Stato che mi accingo a iniziare nella vicina e amica Francia, ho appreso del suo ricovero al Policlinico Gemelli», e ha aggiunto: «L’affettuoso pensiero degli italiani tutti, di cui mi faccio interprete unendovi il mio personale, accompagna in queste ore Vostra Santità, unitamente ai più cordiali auguri di buona convalescenza e ancor migliore e pronta guarigione».

L’intervento

L’intervento sarà eseguito dal professore Sergio Alfieri, direttore dell’unità operativa di chirurgia digestiva e specializzato in tecniche laparoscopiche e non invasive. Malgrado non classificabile come grave, il quadro clinico è tuttavia complesso, se si considera che il papa ha 84 anni. Al termine dell’intervento, la Santa sede diramerà un bollettino medico: lo ha annunciato il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Papa Francesco è arrivato al Gemelli senza segni distintivi e con uno scarno seguito composto dall’autista e da un collaboratore.

Il saluto

Colpisce anche che, qualche ora prima, lui stesso abbia salutato i fedeli riuniti in piazza San Pietro per il consueto Angelus della domenica. Dal Palazzo Apostolico, Bergoglio non ha fatto cenno all’intervento. Eppure, annunciando l’annuncio della prossima visita pastorale in Slovacchia, programmata dal 12 al 15 settembre, ha colpito l’espressione «a Dio piacendo», che nel vulgo estrinseca la serena accettazione di un futuro incerto. Tornando indietro all’Angelus del 27 giugno scorso, il pontefice aveva chiesto ai cattolici di pregare più intensamente per lui: «Pregate in modo speciale: il Papa ha bisogno delle vostre preghiere! Grazie. So che lo farete».

Visibilmente dimagrito

Sebbene non vi siano conferme di un collegamento diretto, a giugno il quotidiano spagnolo La Razon aveva parlato a lungo di un dimagrimento del pontefice notato da chi lo aveva incontrato: «È visibilmente più magro. Lo si vede dal viso, ma ha guadagnato anche in agilità» avevano dichiarato quelli che lo avevano visto. Nell’articolo veniva, comunque, escluso un «malanno più grave». L’unico problema di salute, noto ai più, che il papa fronteggia da anni è un’ernia al disco che negli ultimi mesi gli ha causato diverse sciatalgie: «Dovrei parlare in piedi, ma voi sapete che la sciatica è un ospite un po’ molesto» aveva detto Francesco stesso inaugurando l’anno giudiziario del Tribunale della Rota Romana lo scorso 29 gennaio.

Le condizioni

Gli attacchi di sciatalgia, che accompagnano il pontefice sin dai tempi a Buenos Aires, si sono così acutizzati da indurlo ad annullare la celebrazione dell’ultimo Te Deum il 31 dicembre scorso e costringerlo, per alleviare l’infiammazione, a svariate sedute di fisioterapia. Ciononostante, era stata sempre esclusa l’ipotesi di un intervento chirurgico, data la sua età. Con l’infiammazione al colon, invece, il papa non ha potuto evitare l’ospedale.

Il Vaticano III

Il Policlinico Gemelli ha acquistato estrema notorietà mediatica con papa Giovanni Paolo II. Proprio nel 1992, il papa polacco dovette sottoporsi alla rimozione di un tumore benigno al colon nelle stanze del decimo piano dove, in questi momenti, è ricoverato papa Francesco. Era stato Wojtyła che, ironicamente, aveva battezzato l’ospedale «il numero tre» dopo piazza san Pietro e Castelgandolfo. Giovanni Paolo II è stato ricoverato sette volte al Policlinico Gemelli: dopo operazioni non complicate, il decimo piano dell’ospedale divenne, così, la quinta del magistero del dolore negli ultimi anni di vita di Wojtyła. Nel 2005, infatti, il pontefice finì d’urgenza al Gemelli per una crisi respiratoria che lo portò a un’invasiva tracheotomia qualche settimana prima della sua morte.

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