Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è presentato oggi in tribunale a Gerusalemme per rispondere delle accuse di corruzione, frode e abuso di potere a suo carico. Netanyahu è indagato per tre diverse vicende: la prima lo vede beneficiario di lussuosi regali per un valore di circa un milione di shekel; la seconda riguarda la ricerca di un accordo con l’editore del giornale Yedioth Ahronoth che assicurava una copertura mediatica positiva per il premier in cambio di una legge che avrebbe limitato un media rivale; il terzo caso risale a quando Netanyahu è stato ministro delle Telecomunicazioni e secondo gli inquirenti avrebbe negoziato un accordo con il colosso delle telecomunicazioni Bezeq per ottenere una narrazione mediatica a suo favore.

Il premier israeliano ha respinto le accuse presentando in tribunale una risposta scritta prima di lasciare l’aula dopo una ventina di minuti. La sua difesa ha contestato le cause per motivi procedurali, affermando che il procuratore generale non aveva approvato adeguatamente le indagini.

Fuori dal tribunale si sono radunati centinaia di manifestanti in segno di protesta contro il primo ministro, di cui chiedono le dimissioni. Il prossimo 23 marzo ci saranno le elezioni e Netanyahu spera di essere riconfermato alla guida del paese, proprio per questo sta spingendo con la campagna di vaccinazione in modo da immunizzare l’intera popolazione entro quella data.

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