Mentre il neo presidente degli Stati Uniti blocca la costruzione del muro al confine col Messico, il presidente dominicano Luis Abinader annuncia la costruzione di una barriera lungo tutti i 380 chilometri di confine che separano la Repubblica Dominicana da Haiti. L’obiettivo è quello di fermare l'immigrazione illegale e i traffici di droga e di auto rubate. I lavori avranno inizio entro l'anno e saranno ultimati entro il 2023. Ciò che non è stato annunciato è l’ammontare del costo del nuovo muro.


I due Paesi caraibici, che condividono l'isola di Hispaniola, hanno da sempre rapporti difficili. Haiti è uno dei Paesi più poveri dell'emisfero occidentale. La Repubblica Dominicana ha una popolazione di 11 milioni di abitanti e circa mezzo milione di migranti haitiani, che presto riceveranno documenti d'identità.

Fra i due Paesi esistono già dei tratti di barriera, ma l’ultima annunciata da Abinader sarà dotata di doppio reticolato con sensori di movimento, camere a raggi infrarossi e sistemi di riconoscimento facciale.

IPOTESI DECENNALE

Quello sulla possibilità di costruire un muro al confine fra i due paesi è un tema vecchio decenni e che da altrettanto tempo ha portato le rispettive amministrazioni politiche a schierarsi contro o a favore della divisione. Nel 2019, mentre Trump si impegnava a costruire un muro che separasse gli Stati Uniti dal Messico, al presidente haitiano Jovenel Moïse è stato chiesto un parere in merito. «L’unica cosa che mi interessa è proteggere i cittadini di Haiti e lavorare allo sviluppo del paese».

Nello stesso periodo, il portavoce del Partito di Liberazione Dominicana (PLD) Aris Yvan Lorenzo, ha affermato che «il problema del traffico di droga e dell’immigrazione clandestina si risolve migliorando le condizioni di vita agli abitanti delle zone più povere e non per forza con un muro». 

UN PAESE SEMPRE PIÙ POVERO

Secondo i dati raccolti nell’Indice di sviluppo umano (IDH) del 2019, che combina aspettative di vita, livello educativo e prodotto interno lordo, Haiti è al 169esimo posto su 189 paesi presi in esame, e perderebbe altre 10 posizioni se l’IDH tenesse in considerazione anche le disuguaglianze. 

Il peggioramento delle condizioni di vita della popolazione haitiana è avvenuta soprattutto a partire da 2011, con l’elezione del presidente Joseph Martelly prima e continuando ad aggravarsi con quella del suo successore Jovenel Moïse nel 2017. 

La situazione è peggiorata con l’arrivo della pandemia da Covid-19, che ha praticamente interrotto l’unica fonte di guadagno del paese: le importazioni e le esportazioni di materie prime da e verso gli Stati Uniti. Con il costante aumento di furti, atti vandalici, violenza sulle donne e mancanza di cibo per sopravvivere, la costruzione di un muro significa condannare a morte l’intero paese. 

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