Italiani popolo di anti-vaccinisti? Non sarebbe così, secondo due indagini promosse dal centro studi Coop e da Nomisma, su un campione di 800 individui e 700 opinion leader. Secondo queste analisi, solo un italiano su dieci si dichiarerebbe contrario alla vaccinazione. Due italiani su dieci hanno qualche dubbio in merito, ma alla fine comunque si vaccineranno.

Non solo: la volontà è di rompere il più possibile quella bolla che si è creata per effetto del Covid-19, portando a un aumento graduale della spesa, con una particolare attenzione verso sé stessi. La piena ripresa economica, secondo gli intervistati, è comunque ancora un miraggio. Se si considera un campione selezionato di manager, per il 33 per cento di loro bisognerà attendere addirittura il 2025.

Slow cooking

Le due indagini puntano a descrivere il 2021, stilando una sorta di wish list degli italiani. Sette italiani su 10 intendono dare una maggiore importanza al proprio benessere fisico e psicologico, rispetto al periodo pre-Covid. Intendono trascorrere più tempo con la propria famiglia (4 italiani su 10), ma anche fare più attenzione a quali delle loro scelte potranno avere sull’ambiente (7 italiani su 10).

Assieme alla salute e alla casa, il cibo rimane l’ultimo argine alla riduzione dei consumi rispetto al periodo pre-Covid.

Nonostante questo, nel 2021 gli italiani puntano comunque a porsi qualche limite. Se per il 71 per cento del campione questa voce di spesa rimarrà stabile, un 15 per cento intende risparmiare. Continua anche l’onda lunga dello slow cooking, la nuova strategia degli italiani per spendere meno, acquistando più ingredienti di base e meno piatti pronti. Allo stesso tempo, la tendenza è a difendere la qualità e la salubrità del proprio cibo, spesso cucinandolo da sé (il 30 per cento degli intervistati già ad agosto prevedeva di dedicare più tempo alla preparazione dei pasti).

Sperare nel cambiamento

Per il 37 per cento del campione considerato la “speranza” torna prepotentemente a essere la parola che meglio può descrivere il 2021, subito seguita dal “cambiamento” (19 per cento) e dalla possibilità di poter presto costruire “qualcosa di nuovo”.

Più della metà degli intervistati (il 53 per cento) ammette di voler rivedere le priorità della propria esistenza. Secondo le analisi di Coop, il 2020 si chiude con la più ampia contrazione dei consumi dal dopoguerra (-10 per cento rispetto all’anno precedente). Il 2021 vedrà una ripresa (stimabile in un più 4,9 per cento) che non consentirà però di riguadagnare i livelli e la composizione della spesa pre-Covid. Il 21 per cento degli italiani prevede oggi di spendere più del 2019, peraltro con un maggiore ottimismo rispetto a un analogo sondaggio realizzato nello scorso agosto.

 

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