«Se necessario siamo pronti a reagire con nuove proposte». È quanto assicura in un'intervista a La Stampa Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, nell'ipotesi che, per rilanciare le economie europee, non dovessero bastare i 750 miliardi del Recovery Fund. Ma ora, precisa, è importante far partire al più presto il "vecchio" piano, con la speranza, da parte di Bruxelles, di poter erogare i primi fondi «entro la fine della primavera. Ma per far sì che ciò accada è importante che il processo legislativo si concluda. Per questo faccio appello al Consiglio e al Parlamento Ue affinché si arrivi a un accordo rapidamente».

«La priorità in questo momento è far partire il piano - spiega -. Perché bisogna ancora finalizzare il processo legislativo, ratificare la decisione in tutti i parlamenti nazionali, i governi devono ancora disegnare i loro piani nazionalià Stiamo parlando di un pacchetto considerevole: 1.800 miliardi tra il bilancio Ue e il piano Next Generation Eu. Per questo è importante che i soldi arrivino alle economie. Certamente continuiamo a monitorare la situazione da vicino e restiamo pronti a reagire con nuove proposte, se necessario».

Dombrovskis guarda alle prossime settimane, nelle quali saranno presentate le previsioni economiche autunnali, che dovranno tenere conto che le misure restrittive per contenere il coronavirus sarebbero state attuate soltanto nella prima parte dell'anno. «ma purtroppo stiamo vedendo che non è così: c'è una seconda ondata, gli Stati stanno reintroducendo misure restrittive e questo certamente si rifletterà nelle nostre previsioni. Ci sarà certamente un effetto». Ma c'è anche qualche spiraglio di luce. Per esempio, in termini di occupazione, «la situazione non è così negativa come ci aspettavamo all'inizio».

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