Le ordinanze di fermo sono state eseguite a Bari, Milano, Torino e Ventimiglia su delega della procura distrettuale Antimafia di Catania
Fin dalla sua nascita Domani ha cercato di riempire un vuoto: in Italia il dibattito pubblico è dominato da quarant’anni dalle stesse facce e dalle stesse opinioni. Per questo abbiamo cercato di trovare e dare risalto a prospettive, voci e idee più giovani e fresche. Soprattutto nelle pagine della cultura abbiamo dato fiducia a scrittori e scrittrici, artisti di ogni genere, per esporvi ed esporci a punti di vista spiazzanti, originali, per farci magari divertire, talvolta arrabbiare, sempre pensare. Se pensi che questo lavoro sia importante, aiutaci a farlo crescere con un abbonamento annuale. Così sarai parte della comunità di Domani.
La polizia di stato ha eseguito il fermo di diciannove scafisti, ritenuti responsabili di un traffico di migranti che da Africa e Medioriente portava persone in Europa al costo di 6000/7000 euro a 'viaggio'. Le ordinanze di fermo sono state eseguite a Bari, Milano, Torino e Ventimiglia su delega della procura distrettuale Antimafia di Catania. Dalle indagini è emersa una rete di persone dedita a favorire l'ingresso, la permanenza e il transito verso il nord Europa di migranti provenienti da Iran, Iraq, Afghanistan e Pakistan.
Durante il blitz di Catania contro il traffico di migranti, a seguito delle perquisizioni delegate dalla procura, è stato sequestrato ingente materiale, tra cui 17 telefoni cellulari, principale strumento utilizzato dagli indagati per l'espletamento delle attività illecite, quattro computer portatili, documenti vari e circa 25mila euro in contanti. L'inchiesta ha smantellato un pericoloso cartello di facilitatori considerato un anello di congiunzione con gruppi criminali attivi in Turchia e Grecia che, a loro volta, agevolavano i migranti nel percorso verso le mete privilegiate di Francia e nord Europa in cambio del pagamento di ingenti somme di denaro.
L'intero network criminale aveva ampia disponibilità di denaro utile ad acquistare imbarcazioni, generalmente a vela, rubate o noleggiate, e a reclutare skipper in grado di pilotare le imbarcazioni verso la costa della provincia di Siracusa. Gli scafisti venivano remunerati con una somma pari a circa mille dollari per ogni traversata.
© Riproduzione riservata