È il cugino, e vicino di casa, la persona arrestata per l'omicidio dei coniugi di Calanna, in provincia di Reggio Calabria, avvenuto il 9 dicembre scorso. I carabinieri della compagnia di Villa San Giovanni e del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato l'assassino 65enne oggi 11 gennaio. Era il 9 dicembre scorso, quando i due coniugi, Giuseppe Cotroneo, classe '62 e Francesca Musolino, classe '69, durante la mattinata, sono stati raggiunti da 5 colpi di fucile, dopo essere stati colti di sorpresa mentre si dedicavano alla raccolta delle olive nelle campagne di San Basilio a poche centinaia di metri dal Comune di Calanna. Fin da subito era apparso chiaro agli inquirenti un dettaglio: il responsabile non poteva essere lontano e conosceva molto bene le abitudini delle vittime.

Le prove

A dare la certezza della sua colpevolezza ai carabinieri del comando provinciale e della Compagnia di Villa San Giovanni è l'indagine tecnica eseguita sul fucile ritrovato in casa del presunto omicida. I bossoli dell’arma corrispondevano a quelli ritrovati sul luogo del delitto. Nell'inchiesta entrano anche le testimonianze del figlio della vittima il quale incontrò l'omicida nei momenti successivi al fatto e, alla richiesta di aiuto, si sentì rispondere: «Vado a posare il fucile e torno». Una dichiarazione che ha in insospettito il giovane. I successivi sopralluoghi, come confermato dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, hanno consentito di raccogliere elementi utili a cristallizzare le responsabilità di B. 

Il movente

Secondo gli inquirenti, «la vicenda riguarda rapporti di vicinato, di parentele, rancori pregressi che, mano a mano, hanno trovato sfogo in una vicenda banale come può essere quella della raccolta delle olive da parte delle vittime, in un terreno confinante con quello dell'omicida».

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