I militari della guardia di finanza di Avellino hanno arrestato otto persone a cui sono stati inoltre sequestrati quasi nove milioni di euro. L’attività investigativa, convenzionalmente denominata operazione «atterraggio Italia», ha permesso di ricostruire una strutturata associazione a delinquere dedita all’emissione di fatture false. Gli indagati avevano costruito un sistema di frode “carosello” che prevedeva l’interposizione, nelle transazioni commerciali, di «società cartiere» che hanno consentito loro di evadere l’Iva per milioni di euro. In questo modo, gli indagati potevano acquistare ingenti partite di carburante da rivenditori siti in Croazia e Slovenia ed, evitando il pagamento dell’imposta, vendevano il prodotto ai clienti finali a prezzi molto bassi. Questi ultimi, di conseguenza, riuscivano a praticare prezzi “alla pompa” fuori mercato. Al termine delle indagini, sono state accertate fatturazioni per operazioni inesistenti, nei confronti di sette società riconducibili agli arrestati e 47 destinatarie dei prodotti, per un imponibile pari a oltre 41 milioni di euro e un’imposta Iva sottratta all’erario pari ad 8,9 milioni di euro.

Dalle conversazioni captate è stato possibile provare come i formali amministratori delle “«società cartiere» fossero dei meri prestanome a cui gli indagati impartivano direttive insindacabili. Le indagini hanno portato alla luce investimenti effettuati in territorio rumeno nel campo immobiliare e anche nel settore del commercio dei prodotti petroliferi. In particolare, sono stati accertati rilevanti interessi economici di due indagati a Cluj Napoca, principale città della Transilvania. Infine, è stato appurato che tre dei soggetti indagati risultano tuttora percettori del reddito di cittadinanza. 

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