La messa della vigilia in una basilica ad accesso limitato. A un orario diverso, per rispettare il coprifuoco. A Natale l’appello: «I vaccini devono essere distribuiti a tutti»
Fra le tante immagini storiche di questo 2020, ricorderemo la messa del Papa in una piazza San Pietro deserta, in primavera. Anche questo Natale è diverso, in Vaticano. La messa della vigilia è stata anticipata, la benedizione “urbi et orbi” (alla città e al mondo) assume un altro significato.
Alla vigilia, nella basilica sono stati ammessi solo 200 fedeli. «Il figlio di Dio è nato scartato per dirci che ogni scartato è figlio di Dio», ha detto il Papa. E poi il giorno dopo, prima della benedizione di Natale, ha detto: «Non possiamo fare che il virus dell’individualismo radicale vinca su di noi». Facendo un appello per promuovere «la cooperazione e non la concorrenza». Per arrivare a una distribuzione dei «vaccini per tutti». A partire dai più bisognosi.
In un certo senso è storico anche il dono che Bergoglio ha fatto alla città di cui è vescovo, Roma: 4mila tamponi che aveva ricevuto dalla Slovenia e che ora saranno messi a disposizione dei senza dimora, per tramite dell’elemosiniere Konrad Krajewski.
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