L'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Anitrust) ha avviato nei confronti dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) una istruttoria che trae origine da una comunicazione inviata dalla stessa Ania all’Autorità e relativa a un “progetto antifrode” nei rami vita (puro rischio) e danni, che prevede, tra l’altro, la realizzazione di banche dati e lo sviluppo di algoritmi comuni per determinare indicatori del rischio frode che le compagnie di assicurazioni potrebbero utilizzare sia nella fase liquidativa sia nella fase assuntiva.

L'Antitrust ritiene che così come attualmente disegnato il 'progetto antifrode' dell’Ania presenti alcune criticità concorrenziali. In particolare, sottolinea l'Antitrust, ad una prima analisi emergerebbe il rischio che, trattandosi di un progetto sviluppato da un'associazione che rappresenta gli interessi delle imprese di assicurazione, non sussistano sufficienti garanzie di terzietà tali per cui l'attività antifrode, sicuramente meritevole, possa essere effettivamente svolta a beneficio di tutti gli stakeholder.

L’Autorità ha fatto sapere che valuterà, inoltre, se e in che misura lo scambio di informazioni connaturato al progetto e utile alla sua riuscita possa causare un aumento artificiale della trasparenza nei mercati interessati, agevolando la collusione tra concorrenti. Lo sviluppo di algoritmi comuni e la condivisione di una ampia mole di dati potrebbe influenzare, uniformandole, le scelte delle compagnie, in fasi importanti dell’attività assicurativa.

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