I finanzieri di Messina hanno eseguito due decreti di sequestro di beni, per un un milione di euro, emessi dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Messina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di un ex pregiudicato mafioso barcellonese e un ex consigliere comunale di Giardini di Naxos, comune in provincia di Messina.

Le accuse

 Secondo quanto emerso, il 50enne di origini barcellonesi, è stato coinvolto nell'operazione 'Mare Nostrum' nella quale, grazie anche al contributo offerto dai numerosi collaboratori di giustizia, è stato ritenuto elemento di spicco del sodalizio mafioso del clan dei barcellonesi, in grado di produrre reddito tramite un'attività imprenditoriale, di fatto riconducibile al fratello, che si è avvalsa «della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza mafiosa del suo effettivo titolare», in grado di «sbaragliare la concorrenza, inserendosi in settori economici particolarmente proficui, quali quello dello smaltimento dei rifiuti».

Il 65enne ex consigliere comunale è «ritenuto abitualmente dedito allo svolgimento di attività illecite e socialmente pericoloso, in virtù di pregresse condanne per reati di usura e, da ultimo, soprattutto, per concorso in concussione aggravata dal metodo mafioso». Inoltre, la più recente condanna per concussione aggravata dal metodo mafioso consentono di evidenziare "una marcata propensione all’accumulazione illecita di ricchezza". Secondo quanto ricostruito, l'uomo si era fatto consegnare una tangente da un imprenditore edile «per accelerare le procedure burocratiche relative al pagamento degli stati di avanzamento lavori in relazione a delle opere che stava realizzando presso il cimitero di Giardini di Naxos». In particolare, l’imprenditore edile naxiota è stato avvicinato dall'ex politico e da un presunto esponente della mafia catanese, presentatosi alla vittima quale referente del blasonato clan Laudani di Catania, anche noti come 'Mussi di Ficurinnia', venendo obbligato alla consegna di una tangente di duemila euro, per l’ottenimento di quanto di sua spettanza per i lavori svolti.

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