L’impatto delle varianti sulla popolazione, le previsioni sulla crescita dei contagi e delle ospedalizzazioni, l’importanza di vaccinare chi ancora non l’ha fatto e il ritorno alla scuola in presenza. Sono questi i temi toccati dal presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e dal direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, nel corso della conferenza stampa settimanale sull’analisi dei dati del monitoraggio Covid-19 della Cabina di Regia.

Variante Delta

«A livello europeo ci sono vari paesi dove la circolazione è particolarmente intensa, in particolare Spagna e Olanda». Ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Un fattore preoccupante, soprattutto per la maggiore contagiosità della variante: «L'aumento della trasmissibilità della variante Delta è stimata tra il più 33 per cento e il più 110 per cento, e quindi nello scenario peggiore si ipotizza una trasmissibilità nel limite superiore pari a 1,3», ha continuato. 

La nuova variante rischia di portare a nuovi ricoveri. «Uno studio sull'impatto della variante Delta sulle occupazioni dei posti letto in area medica e terapia intensiva al 31 agosto prevede uno scenario che resta inferiore alle soglie critiche che sono 40 per cento in area medica e 30 per cento in terapia intensiva. C'è comunque la possibilità di superare il 5-10 per cento di tasso di occupazione», ha detto il presidente dell’Iss.

«La variante Delta corre molto, il 60 per cento in più della variante inglese. È un momento in cui bisogna essere cauti, l'incidenza cresce come l'Rt ma non vediamo nessun carico sulle strutture sanitarie», gli ha fatto eco il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

La diffusione del contagio

«Il numero dei Comuni con almeno un caso torna a salire. Negli ultimi 7 giorni la maggioranza delle Regioni ha una crescita dei casi, soprattutto nella fascia di età 10-29 anni», ha detto Brusaferro. «La circolazione dei casi è in ricrescita, l'età media dei contagi è scesa a 28 anni».

I vaccini, il distanziamento e la scuola

Durante la conferenza si è chiesta anche l’opinione del presidente dell’Iss e del direttore generale del ministero sull’imposizione del vaccino alla popolazione. «Non ho pregiudizi sull'obbligo vaccinale, ma di certo è l'ultima ratio... Servono leggi e una volontà condivisa. È un percorso lungo, ma il vaccino è un diritto e un dovere. E' importante che si vaccinino i docenti», ha affermato Rezza.

«Sono circa 2,5 milioni gli over 60 che non hanno iniziato il ciclo di vaccinazione, è un bacino critico. È estremamente importante che queste persone si proteggano per evitare gli effetti più critici di questa infezione», ha continuato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, che ritiene che «Vaccinando i giovani possiamo ambire a controllare la pandemia».

«Il distanziamento è fondamentale. È la misura che garantisce la maggiore sicurezza, è un elemento prioritario. Laddove per motivi straordinari questa misura non possa essere mantenuta a scuola si può adottare la mascherina chirurgica, ferma restando la circolazione dell'aria garantita. È importante che il personale sia vaccinato prima dell'anno, cosa possibile grazie alla disponibilità delle vaccinazioni. C'è un livello di flessibilità nelle condizioni di straordinarietà», ha proseguito. «Il Cts si è espresso in modo molto forte sull'importanza della didattica in presenza, serve equilibrio generale per la didattica in presenza che è estremamente importante». 

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