Egregio direttore,

Vittorio Sgarbi, presidente del MART, scrive nelle vostre colonne che il Caravaggio dimenticato è diventato patrimonio di tutti. Vorrei sommessamente ricordargli delle decine di migliaia di persone, turisti e non, che hanno come meta Siracusa, e segnatamente la Chiesa di Santa Lucia alla Badia dove, da qualche lustro, lo stesso dipinto era custodito ed esposto al Culto.

Curiosamente Sgarbi non fa cenno della somma di 350mila euro, annunciata urbi et orbi a totale vantaggio del restauro del dipinto di Caravaggio e della sua nuova collocazione nella chiesa originaria che ospitava il quadro. A favore del dipinto il loan fee promesso è sempre stato di 100mila euro, fino alla data del 7 Agosto, quando il MART si disse disponibile a rivedere la somma da destinare che, anche se non si conoscono ancora gli importi specifici impiegati per gli interventi sul dipinto, da documentazione ufficiale ammonta a 130mila euro in totale. Poco più di un terzo di quanto ha affermato e quanto sta continuando a sostenere anche sulla vostra testata.

Non risponde inoltre al vero il fatto di aver messo d’accordo tutti gli attori del Prestito. Lo stesso Sgarbi si disse pronto, sulle colonne del quotidiano La Sicilia, a denunciare l’Arcidiocesi di Siracusa quando apprese del parere negativo della stessa rispetto al prestito del dipinto. Parere che non risulta sia mai stato rivisto e che, quindi, permane contrario. Parere vincolante in base ai vigenti accordi pattizi. La questione è ben più ampia e complessa di come il politico-presidente l’ha prospettata nelle pagine del suo giornale e la copiosa documentazione, lecitamente ottenuta dall’APS DRACMA, che presiedo, restituisce ben altre chiavi di lettura, proprio a partire dalla relazione, datata Dicembre 2019, a cura di una consulente del MART.

Per ciò che riguarda il TAR stiamo solo aspettando di completare il quadro degli accessi agli atti per valutarne l’adizione. Ciò soprattutto sulle due copie esatte realizzate, di cui solo una risulterebbe regolarmente autorizzata dal Fondo Edifici di Culto in data 18 Settembre 2020. Per il resto vedremo – come sempre – quale sarà l’emergenza documentale. Quanto basta a smentire la tesi che le procedure del prestito si sono svolte secondo procedure del tutto regolari.

Per adesso ci limitiamo a consigliare al presidente Sgarbi di valutare l’'όνος', in luogo del Νόμος. Per come sono andate finora le cose non avrebbe concorrenti.

Giovanni Di Lorenzo presidente DRACMA APS

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