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La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha riferito nell’aula della camera dei Deputati sul pestaggio di stato compiuto a Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile 2020. La ministra ha condannato con fermezza le violenze ma nel merito delle responsabilità dell’amministrazione penitenziaria si è contraddetta. Come vi spiega bene Nello Trocchia in prima pagina, la ministra Cartabia accenna a una incapacità di indagine interna da parte del dipartimento, ma assolve i funzionari sulla base di un assunto mendace: quello secondo il quale i fatti sono stati accertati e rivelati solo dopo l’esecuzione della misura cautelare. Domani aveva scritto il 2 ottobre 2020 che la perquisizione, in assenza della direttora del carcere, era stata disposta dal provveditore regionale Antonio Fullone che aveva inviato gli uomini protagonisti del pestaggio. 

Il 21 luglio è il giorno in cui in Francia diventa obbligatorio il pass sanitario per accedere ai luoghi della convivialità, del divertimento e della cultura nei quali si incontrano più di cinquanta persone. Ma il piano del governo è di estenderlo gradualmente per l’accesso alle attività della vita quotidiana in genere. Emmanuel Macron è l’apripista europeo del pass sanitario totale, inteso cioè come passepartout indispensabile e inevitabile per la vita in società. Chi, anche nel nostro paese, considera questo scenario come imitabile sappia allora che in Francia le resistenze al progetto sono forti, diffuse e che non sono riducibili a una opposizione tra pro e no vax. Il partito socialista per esempio è contrario all’uso pervasivo del pass ma propone al contempo l’obbligo vaccinale. La sinistra de la France Insoumise tiene a dire che si vaccina e parla di «pass totalitario». In queste ore il Projet de loi relatif à l’adaptation de nos outils de gestion de la crise sanitaire è oggetto di dibattito - un accesissimo dibattito -all’Assemblea nazionale. Ed è qui, in parlamento, ma anche in sede giurisdizionale che gli oppositori del piano danno battaglia. Tra i motivi di scetticismo c'è anche l'iter accelerato imposto dal governo, il cui obiettivo è di promulgare entro agosto quello che per ora è un progetto. Non è detto che ci riesca. L’obiezione più diffusa come vi spiego sul giornale riguarda la limitazione delle libertà e il controllo sociale.

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