Una domenica pomeriggio a Berlino. Oltre 280 persone a distanza ravvicinata sul marciapiede. Nella capitale della musica techno, che sta progressivamente riaprendo le discoteche dopo un anno e mezzo, si tratterebbe normalmente di code per una discoteca. Non questa volta. Le persone stanno aspettando in fila per esprimersi sulla direzione politica della Germania nel periodo post Merkel.

In alcuni seggi elettorali del quartiere di Prenzlauer Berg, ex zona punk ora residenza particolarmente apprezzata dalla borghesia tedesca, un errore nel conteggio ha infatti lasciato seggi senza schede elettorali, provocando la coda, inusuale anche per gli standard berlinesi. Alcuni elettori sono armati di sedia, altri sono seduti per terra. Sono quasi le sei, la maggioranza dei seggi in Germania sta per chiudere, ma quelli di Greifswalder Straße rimarranno aperti due ore in più per ovviare l’errore.

«È difficile dire la ragione di questo ritardo. Non voglio fare alcuna ipotesi. Aspetterò e basta» dice  sorridendo Tammo Dürre, 18 anni. Per quanto sia in coda da circa tre ore, questo è un giorno eccitante per diversi motivi. Dürre vota oggi per la prima volta. “Mi sento, non dico onorato, ma non vedo comunque l’ora».

Secondo i dati ufficiali del governo, circa 2,8 milioni di elettori hanno votato per la prima volta. L’affluenza alle urne è solo leggermente superiore rispetto alle elezioni del 2017, ma il cambiamento è comunque una narrativa centrale di queste elezioni, invocata da quasi tutte le parti politiche. Il voto è, per diversi giovani, un rifiuto delle politiche dei cristianodemocratici (Unione tra la Cdu e l’omologo partito bavarese Csu).

Lotta generazionale

«È difficile dire se questa elezione nello specifico sia una lotta tra generazioni, ma in generale direi che tutte le elezioni sono uno scontro tra generazioni, perché ci sono sempre persone giovani, più innovative, non così conservatrici, e dall’altra parte le persone anziane che sono in questo momento la maggioranza» aggiunge Dürre.

Si tratta di uno “lotta” impari. Il 14,4 per cento degli elettori idonei ha meno di 30 anni, il 38,3 per cento più di 60. Secondo lo scrittore e giornalista Claudius Crönert, questo però non vuol dire che i giovani non abbiano una responsabilità.

«Il problema del paese è demografico. C'è un numero sproporzionato di persone anziane nella popolazione che non vuole alcun cambiamento e troppo pochi giovani con lo sguardo rivolto al futuro. Ma comunque: allo stato attuale, i Verdi e la Fdp faranno parte del prossimo governo. Spetterà a loro portare avanti le questioni del futuro» dice Crönert.

Crönert spiega che i partiti preferiti dai giovani elettori tra i 18 e i 30 anni sono i Verdi e i liberali. «Per i liberali del Fdp, l'obiettivo è la modernizzazione economica del paese. Le debolezze della Germania in termini di digitalizzazione sono state mostrate non da ultimo nella pandemia. In 16 anni di Merkel, la Germania è rimasta indietro. I giovani elettori vogliono ora rimediare.»

Secondo dati Infratest Dimap, solo il 10 per cento dei giovani al primo voto ha votato la forza politica di cui Merkel è simbolo. La Spd ha fatto leggermente meglio con il 15 per cento. Fdp e Verdi sono entrambi al 23 per cento, rispondendo alle priorità dei giovani: un mondo digitale e sostenibile. Ma non solo.

«Le nuove generazioni chiedono una società più aperta, dove tutti abbiano il diritto di avere un posto dove stare. E non è solo avere un appartamento. È anche la possibilità di aprire la società alle diversità e alle minoranze, compresi i migranti, ma anche altre parti sociali come la comunità Lgbt. Queste elezioni sono importanti anche per questo motivo» spiega Antonia Lange, 19enne che sta facendo un praticantato in una radio locale. Si definisce parte della “generazione Merkel.”

Mentre Lange sostiene l’importanza di una società dove la casa sia un diritto, Merkel ha vissuto in un contesto sociale dove la casa era di fatto accessibile, in un modo o nell’altro, a tutti. Volendo anche gratuitamente. Nel 2008 la cancelliera ha detto in un’intervista al giornale Sueddeutsche Zeitung che, alla fine degli anni Settanta, ha vissuto illegalmente in un appartamento nel distretto di Mitte, ex Berlino est.

Le richieste dei più giovani, almeno per quanto riguarda il diritto alla casa, non dovrebbero quindi essere estranee a genitori e nonni. L’attivismo climatico rimane comunque la tematica principale delle nuove generazioni, soprattutto in Germania, soprattutto nella capitale tedesca. E, visti i numeri, questa generazione ha cercato di trovare un sostegno intergenerazionale.

L’ascendente sui genitori

«I giovani possono aumentare il loro ascendente, chiedendo per esempio ai loro nonni di esprimere un voto per i partiti che si impegnano a combattere il cambiamento climatico, a sostenere le giovani generazioni. La richiesta dei nipoti è un modo per aumentare i voti per le forze politiche che possono assicurare un futuro alle giovani generazioni. Questo mi permetterebbe, come giovane, di avere un futuro. I nonni probabilmente vivranno ancora 10-20 anni, ma le grandi catastrofi e i grandi problemi sociali non colpiranno loro, ma noi. Quindi abbiamo bisogno di più persone che sostengano noi e i nostri bisogni» aggiunge Lange, riferendosi anche all’iniziativa “Enkelkinderbriefe” (“Lettere dei nipoti”), una campagna che invita i nipoti a spiegare in famiglia la gravità della crisi climatica.

Questo messaggio di collaborazione tra generazioni non si esaurisce comunque nella collaborazione tra nonni e nipoti, continua anche con i bisnipoti. «Dobbiamo lottare per il cambiamento climatico e permettere ai nostri figli di non vivere in un mondo malato» conclude Lange.

Le loro richieste non sembrano però essere condivise dai più anziani. La gran maggioranza degli elettori over 60 ha scelto la Spd e la forza politica di Merkel (67 per cento dei voti).

«La crisi climatica e la crisi degli spazi vitali, come l'affitto, sono questioni molto rilevanti per la nostra generazione. Stiamo in qualche modo assistendo a uno scontro tra generazioni, soprattutto adulti che non hanno figli o non ascoltano i loro figli. Quindi soprattutto per gli adulti molto conservatori e tradizionali» aggiunge Rosa Flacke, 21enne, alzandosi per alzare a votare dopo ore di coda.

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