Con un tweet a circa l’una di notte, il sindaco del Partito democratico Enrico Letta si proclama vincitore dopo i risultati dei ballottaggi alle elezioni amministrative. «Oggi vinciamo bene e in modo convincente. Alla fine paga la serietà e la responsabilità», scrive Letta che ha seguito lo spoglio nella sede del partito al Nazareno, prima di festeggiare.

«Spiace per le città perse al ballottaggio, nonostante l’impegno di candidati e militanti, spesso per le divisioni e i litigi nel Centrodestra come a Verona, che non si dovranno più ripetere», ha scritto invece su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini. 

«Spiace per la bassa partecipazione al voto, spesso inferiore al 30 per cento, un segnale che costringe tutti a lavorare di più e meglio. Buon lavoro a tutti i nuovi Sindaci eletti e già da oggi al lavoro, che fra primo e secondo turno vedono passare il Centrodestra da 54 a 58».

Matteo Salvini è anche disponibile ad avere un incontro nell’immediato con i suoi alleati. «Per me l’incontro si può fare anche domani, non è possibile perdere in città importanti perché il Centrodestra si divide e sceglie di non allargarsi e di includere altre forze ed energie, per paura, per calcolo o per interesse di parte. Vediamoci e prepariamo la prossima squadra e il prossimo progetto di governo, subito, insieme»

Di Maio

«Anche questi ballottaggi hanno dimostrato che, tra quelli di maggioranza, reggono pochi partiti, cioè quei partiti che stanno continuando a sostenere con convinzione questo governo. Crolla, o in molti casi sparisce, chi invece non fa altro che creare fibrillazioni all’azione del governo», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

«Siamo in una fase storica dove le ambiguità, i populismi e i sovranismi devono lasciare spazio alla politica della concretezza. Ai cittadini non bisogna offrire show mediatici, ma soluzioni serie.
Un grosso in bocca al lupo oggi va ai neo sindaci, che al netto degli schieramenti politici, si troveranno a dover affrontare nuove difficili sfide e avranno bisogno del massimo sostegno da parte del governo centrale.
Anche in queste amministrative abbiamo visto una sorprendente onda di civismo che va valorizzata. Sindaci e tante liste espressione del territorio e della società civile che in molti casi, ancor più dei partiti tradizionali, hanno dimostrato di saper interpretare le vere esigenze dei cittadini. Bisognerà ascoltarli e ripartire da loro».

L’outsider a Verona

«La voglia di partecipazione credo sia stata la vera chiave della nostra campagna elettorale. Verona ha bisogno di girare pagina e sono contento perché oggi emerge un doppio segnale. Come prima cosa il fatto che parlare delle proposte e dei progetti senza denigrare e insultare l'avversario è stato premiato e come seconda che Verona è tanto altro rispetto a quello che spesso si racconta di lei», ha detto il nuovo sindaco di Verona Damiano Tommasi. A fine serata, quando la situazione era oramai chiara, sono arrivate anche le congratulazione del sindaco uscente di Verona Sboarina. Nella notte diverse centinaia di sostenitori di Damiano Tommasi sono partiti in corteo dalla sede del comitato elettorale diretti in piazza Bra sede del comune scaligero.

L’euforia di Bonaccini

Il governatore della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha invece accolto con soddisfazione la vittoria di Katia Tarasconi a Piacenza. «Questo è il risultato, dal punto di vista politico, meno atteso fino a qualche settimana fa. Un dato straordinario che dimostra, da un lato, la validità di una proposta politica non contro nessuno, ma a favore di Piacenza e, dall’altro, il grande lavoro di Katia e di tutti quelli che hanno composto quest’alleanza riformista», ha detto il presidente della regione.

Bonaccini ha commentato anche la sconfitta di Pietro Vignali a Roma, dove ha vinto Michele Guerra candidato sindaco per il centrosinistra. «Pietro Vignali perde perché troppi abitanti di Parma ricordano come quella gestione, di quel governo, in quegli anni è stata disastrosa dal punto di vista delle risorse pubbliche», ha detto.

Il neo vincitore Guerra ha invece detto: «L’auspicio è che Parma possa essere un modello: Parma lo è stato tante volte un laboratorio politico e spero possa esserlo ancora».

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