Una negazione che afferma: «Non faremo ostruzionismo», così Carlo Calenda si prepara a collaborare alla legge di Bilancio targata Giorgia Meloni, la prima del governo di destra in carica dal giuramento del 25 settembre. «Questo governo nei saldi, di fatto, ha tenuto una linea molto draghiana, cosa che noi abbiamo apprezzato. Non hanno detto proprio la stessa cosa agli elettori, però» ha detto uscendo da palazzo Chigi dopo l’incontro con la presidente del consiglio Giorgia Meloni sulla manovra.

Come reso noto la settimana scorsa, dopo la proposta di Calenda, il leader di Azione e Meloni si sono incontrati e hanno discusso per un’ora e mezza. Insieme a Meloni, il ministro dell’Economia leghista, Giancarlo Giorgetti: «L’incontro è stato molto costruttivo con persone che mi sono sembrate preparate – ha detto ancora Calenda – . Noi non faremo ostruzionismo parlamentare per mandare il governo in esercizio provvisorio che sarebbe gravissimo per il paese», ha detto uscendo dal palazzo Calenda, a capo del terzo polo che unisce Azione e il partito di Matteo Renzi, Italia viva.

No alla maggioranza

Questo, ha assicurato, non significa che entreranno in maggioranza, ipotesi esclusa anche da Meloni in un’intervista al Corriere pubblicata la stessa mattina. Calenda ha detto che non c’è «nessuna nostra disponibilità a essere parte di questa coalizione di governo».

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