«Passeremo un Natale prudente e sobrio, senza cenoni. Ma da gennaio le cose andranno meglio». Walter Ricciardi, medico e consulente del ministero per la sanità, lo ha detto ai microfoni di “Un giorno da pecora”, su Radio1. È convinto che vada «evitato assolutamente il lockdown nazionale».

Ma pensa anche che altre aree potrebbero diventare rosse: «Non ci sono regioni che sono senza rischi, ma l’obiettivo è che divengano tutte verdi. La situazione negli ospedali è drammatica, talvolta tragica. Sono stati annullati un milione e 300 screening oncologici».

Napoli in lockdown

Ricciardi è convinto che «qualche area metropolitana» dovrà diventare rossa: «Napoli ad esempio. È in una regione gialla, ma io credo che andava chiusa: l’ho già detto due o tre settimane fa».

Dopo l’ultimo Dpcm, in realtà gran parte d’Italia è in zona gialla. «Sì. ma è una fascia comunque pericolosa, perché può peggiorare da un momento all’altro se non prendiamo misure – ha detto –. La Campania è in zona gialla perché è stata fatta una media sui dati regionali. Però poi bisogna vedere se sono tutti quanti confermati. Io credo che si debbano estrapolare i dati a livello provinciale».

A Napoli, la scultura sul lockdown in piazza Plebiscito (Valeria Ferraro/LaPresse)

Come si torna verdi?

Ricciardi ha anche indicato quali criteri siano per lui importanti, affinché una regione rossa, arancione o gialla possa tornare verde. «Secondo me 4-5 parametri sono veramente importanti. Il primo è l'indice di contagio Rt, che ci dice quanto si sta accelerando nel contagio. Quando è inferiore a 1 significa che l'epidemia sta regredendo». In questo momento «l’indice di contagio Rt nazionale è di gran lunga superiore a 1. Quindi l’epidemia è in piena esplosione».

Il secondo criterio da considerare è il «numero assoluto di casi. Il terzo è la percentuale di positivi sulla popolazione. E il quarto e quinto riguardano i servizi sanitari, cioè quante persone arrivano al pronto soccorso, quante vengono ricoverate e quante vanno in terapia intensiva. Dei 21 indicatori, direi che questi sono veramente importanti». 

«Gli altri pescano da un'analisi completa di quelli che sono gli aspetti per il controllo della malattia. Per esempio, i parametri che riguardano la capacità di fare i test. Se non hai la capacità di farli, sei in una condizione di debolezza».

I dati dalle regioni

Ma i colori attuali sono reali? «I dati provengono dalle regioni – dice Ricciardi –. Quindi se li mandano tempestivamente, completamente e adeguamente, le decisioni vengono prese su dati reali».

«Se invece, per qualsiasi motivo, i dati vengono forniti in ritardo o sottostimati, è chiaro che fanno colorare in maniera un po’ diversa la regione. Generalmente, se i dati sono insufficienti, di un colore più basso».

Le proteste delle regioni

Se le «regioni protestano – dice Ricciardi – dovrebbero parlare con i loro medici». «Quando si politicizza una pandemia siamo veramente nei guai. Dobbiamo lavorare tutti insieme guardando ai numeri oggettivi, questo è il momento di unirci tutti quanti come ha detto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella».

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