Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato alle camere le linee guida del Piano Nazionale di Riforma e Resilienza, il programma che serve a delineare come il governo intende utilizzare le risorse del Recovery Fund, il fondo europeo per la ripresa dalla crisi causata dalla pandemia di coronavirus.

Il documento non contiene ancora i singoli progetti di investimento che saranno finanziati dal Recovery Fund, definiti le «unità base» del piano, ma presenta alcune delle riforme che il governo intende attuare. Tra queste l’introduzione di un salario minimo accanto a una generale riforma del lavoro che incentivi la contrattazione a livello aziendale, una riforma del fisco in senso “progressivo” che incida sul cuneo fiscale, una riforma della pubblica amministrazione, una della ricerca pubblica.

Per il resto, le linee guida indicano come sarà strutturato il Piano nazionale di riforma e resilienza. Si parte dalle “sfide”, cioè i problemi economico sociali a cui il piano dovrebbe rimediare. Queste ultime includono la crescita media, l'occupazione e la spesa in ricerca e sviluppo che al momento, in Italia, presentano valori inferiori alla media europea; la transizione verso un’economia verde e digitale e la riduzione dell'impatto socioeconomico della pandemia.

Le sfide saranno affrontante con sei "missioni” che indicano gli ambiti di intervento su cui saranno presentati i singoli progetti di investimento. Le “missioni” sono: digitalizzazione e innovazione, che comprenderà tra gli altri progetti di investimento nella fibra ottica, nel 5g e aiuti all’export e all’internazionalizzazione delle filiere di imprese definite “strategiche”; transizione ecologica, che includerà investimenti verdi nel trasporto pubblico e nell’efficienza energetica degli edifici pubblici; infrastrutture per la mobilità, che include gli investimenti nelle reti di trasporto; istruzione e ricerca, che includerà tutti gli investimenti su scuola e università; equità sociale, di genere e territoriale, che includerà investimenti nelle politiche attive e nello sviluppo delle cosiddette “aree interne”, le aree geografiche più svantaggiate del paese; infine salute raggrupperà tutti gli investimenti nella sanità pubblica.

Nella lettera di accompagnamento alle linee guida, il presidente Conte ha scritto che queste le linee guida saranno sottoposte «all'esame del parlamento nazionale». Al termine di questa valutazione sarà elaborato il piano vero e proprio che conterrà una «previsione razionale e ordinata dei progetti di investimento». Questo schema sarà quindi ripresentato alle camere per la sua approvazione definitiva. Le tempistiche di questi passaggi, scrive Conte, saranno «stringenti».

© Riproduzione riservata