Sei Ong, tra cui Human Rights Watch e Amnesty International, hanno avviato un’azione legale collettiva contro la Francia per presunta discriminazione sistemica da parte della polizia durante i controlli identitari. Le organizzazioni sostengono che la polizia francese utilizza come parametro l’identità razziale, prendendo di mira persone di colore o di origine araba. Le Ong non chiedono un risarcimento economico, ma vogliono ottenere nuove riforme per garantire che le origini etniche non determinino un requisito per essere fermati dalla polizia.

Cosa chiede la società civile

Le lettere di notifica ufficiale sono state consegnate al presidente francese, Emmanuel Macron, e ai ministri degli Interni e della Giustizia. La notifica è il primo passo obbligatorio in un processo diviso in due fasi. La legge, infatti, mette a disposizione delle autorità francesi quattro mesi per parlare con le Ong e soddisfare le loro richieste. Se le parti non raggiungono un accordo durante questo arco di tempo, il caso andrà in tribunale. Se i colloqui con le autorità francesi sono positivi, la scadenza di quattro mesi potrà essere prorogata.

«È rivoluzionario, perché parleremo per centinaia di migliaia, anche un milione di persone» ha detto l’avvocato Slim Ben Achour all’Associated Press in un'intervista telefonica. Le Ong stanno portando avanti la class action per conto delle minoranze razziali che sono per lo più cittadini francesi di seconda o terza generazione.

Tra le altre richieste, le organizzazioni vogliono eliminare la valutazione delle prestazioni della polizia in base al numero di multe emesse o di arresti effettuati, perché sostengono che incoraggiano controlli di identità infondati. La causa presenta circa 50 testimoni, sia agenti di polizia sia persone sottoposte a controlli abusivi. Nella loro lettera di notifica le associazioni citano una persona in anonimato che ha dichiarato di essere stata oggetto di discriminazioni perché ha subito molteplici controlli di polizia ogni giorno per diversi anni.

Da anni il dibattito sulle discriminazioni razziali compiute da parte della polizia sta dividendo l’opinione pubblica francese. I sindacati delle forze dell’ordine dicono che gli agenti si sentono sotto attacco quando si presentano nelle banlieu. D’altra parte c’è chi dice invece che il razzismo è sistemico all’interno delle forze investigative francesi e che per troppo tempo gli agenti hanno agito incontrastati.

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