Il premier olandese Mark Rutte, ormai noto come leader dei “paesi frugali”, si è dimesso travolto dallo scandalo riguardo l'indagine sui pagamenti per l'assistenza ai minori che ha erroneamente etichettato come truffatori migliaia di genitori. Il caso, riferisce la stampa locale, è nato dopo che i funzionari del fisco hanno accusato ingiustamente circa 20mila famiglie di frode, facendone indebitare molte per rimborsare le indennità per l'infanzia.

Il governo di coalizione formato da quattro partiti ha deciso di dimettersi per assumersi la responsabilità politica. Le dimissioni sono viste come una mossa in gran parte simbolica visto che l'esecutivo rimarrà in carica fino a quando non verrà formata una nuova coalizione dopo le elezioni generali in programma per il 17 marzo.
Le tensioni, spiega l’Ansa, sono aumentate ieri con le dimissioni del leader del Partito laburista (PvdA) all'opposizione, Lodewijk Asscher, che fu ministro per gli Affari sociali e l'occupazione in un precedente governo Rutte tra il 2012 ed il 2017.

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