Il 18 ottobre 2019, un gruppo di studenti aveva protestato contro l'aumento del prezzo del biglietto della metropolitana nella capitale Santiago. Un momento che ha fatto emergere con prepotenza il profondo discontento sull'enorme disuguaglianza sociale all'interno del paese. A distanza di un anno, il popolo cileno è ancora in piazza.

Le proteste si sono succedute per mesi, fino a essere sospese dalla pandemia. Domenica, in occasione dell'anniversario, migliaia di persone hanno marciato per le vie di Santiago per ricordare quella prima scintilla e ripetere che ancora tanto c'è da fare. La marcia è stata per buona parte pacifica, anche se ci sono stati alcuni scontri violenti con la polizia che con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua ha disperso la folla. Il 25 ottobre, il Cile sarà chiamato a votare per il referendum su una nuova costituzione, al posto di quella attuale istituita con la dittatura di Pinochet.

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