Dieci funzionari iraniani sono stati incriminati per l’abbattimento dell’aereo ucraino avvenuto nel gennaio 2020. A riferirlo è stato il procuratore del tribunale militare di Teheran, Gholamabbas Torki, prima di passare l’eredità del suo incarico a Nasser Seraj.

Pochi giorni dopo l’accaduto, l’Iran riconobbe che alcuni suoi ufficiali avevano battuto per errore il Boeing 737-800 della Ukraine International Airlines con due missili terra-aria. L’aereo trasportava 176 passeggeri e nessuno di loro si è salvato.

L’attacco avvenne nello stesso giorno in cui l’esercito iraniano aveva lanciato un attacco missilistico alle truppe statunitensi in Iraq in risposta al raid americano con cui è stato ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani.

Le indagini

Già allora le autorità statunitensi avevano deciso di partecipare alle indagini raccogliendo l’invito formulato dalle autorità iraniane. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, aveva riferito di avere a disposizione prove d’intelligence di diverse fonti che accrediterebbero l’ipotesi del missile. 

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