Il prefabbricato trasformato in un carcere poteva ospitare fino a un massimo di venti detenuti. Senza reclusi, i 15 poliziotti penitenziari si preoccupano di assistere animali in difficoltà
In «un luogo desolato», «era stato barbaramente legato», «immobilizzato», «senza vie di fuga», «visibilmente disidratato e spaventato». È quanto accade a Gjadër, in Albania, nel luogo in cui sono stati costruiti i centri per migranti. Il racconto è stato pubblicato sulla rivista della polizia penitenziaria. Perché, nel progetto fallimentare messo in piedi dal governo italiano dall’altra parte dell’Adriatico, è stato previsto anche un carcere da 20 posti. È stato costruito all’interno del comples



