Tempo pieno, la scuola di Domani

la rubrica

Rovesciamo gli stereotipi sull’educazione

Tempo pieno vorrebbe alimentare un dibattito qualificato sulla scuola e sul mondo dell’educazione in generale. Ci impegneremo perché le lettrici e i lettori diventino quella larga comunità educante che si ritrova intorno a un giornale: consapevoli di come la scuola si è trasformata, di come si può trasformare e di come non si sta trasformando 

Cultura

La scuola da istituzione a servizio, gli effetti classisti dell’autonomia

La scuola italiana continua a fare i conti con una riforma pensata male e applicata peggio. L’ideologia risponde agli impulsi di sudditanza al mercato sia della destra che della sinistra

Cultura

Perché gli studenti si distraggono in classe e cosa possiamo fare noi insegnanti

Conquistare l’attenzione dei ragazzi prescinde dal fatto che l’insegnante conosca la materia, prescinde dalla stima che gli studenti nutrono per il docente, prescinde dai loro interessi

Commenti

Tornare al voto numerico alla primaria sarebbe una decisione sbagliata

Dopo soli tre anni, il governo vuole reintrodurre il voto numerico alla primaria: una scelta contraria a ogni sapere pedagogico. La valutazione descrittiva tende a essere molto più informativa ed efficace di quella basata sul voto, che invece si rivela generalmente inaffidabile, per nulla chiara e dunque poco utile se l’obiettivo è quello di migliorare gli apprendimenti e non quello di classificare alunne e alunni

Fatti

Il disegno di legge Valditara sull’istruzione tecnica e professionale non ha nessun disegno

Un’analisi realistica del ddl Valditara ci mostra che il suo obiettivo non è la riforma di un’istruzione tecnico-professionale in crisi di iscritti e di valore sociale a fronte della crescente licealizzazione. È piuttosto la dislocazione, per via al momento sperimentale, di parte di questi studenti dei tecnici e dei professionali (il 30% circa) in una filiera che ha come sbocco obbligato gli ITS: un progetto che è un salto nel buio

Cultura

La discriminazione dei rom a scuola continua ancora oggi

La storia della discriminazione dei rom è anche una storia di una ingiustizia e discriminazione a scuola. Da sempre si è pensato di isolare le comunità rom, come se fossero “speciali”. Oggi questo continua a avvenire in modo informale: due terzi degli studenti rom non prendono la licenza media.

Cultura

Relazione, non competizione: a cosa serve l’educazione fisica alle elementari e alle medie

Nelle Indicazioni per la scuola dall’infanzia al primo grado superiore, dove tra le indicazioni culturalmente più rilevanti trova uno spazio decisivo la riflessione sull’educazione fisica. Inteso come il terreno in cui, attraverso la messa in gioco del corpo, poter fare emergere istanze comunicative, desideri e necessità fisiche

tempo pieno

Lo sport non è solo tecnica. Sia in aula, sia fuori dalla scuola serve una pedagogia del calcio

Bisogna chiedere a chi insegna calcio di allargare il campo delle esperienze che offre a chi le frequenta. Non concentrarsi solo sulle le abilità tecniche, ma anche la crescita complessiva.

tempo pieno

Tornano i “banchi a rotelle”. Grazie ai fondi del Pnrr

Mentre le scuole spesso cadono letteralmente a pezzi e avrebbero bisogno di ristrutturazioni complessiva, si inondano le aule di dispositivi a obsolescenza rapida. L’autonomia scolastica garantisce agli istituti di fare accordi con i privati con un marketing aggressivi che offrono pacchetti già pronti per la tecnologia didattica a scuola.

Fatti

Gli equivoci di Scotto di Luzio rendono don Milani bidimensionale

Nel suo L’equivoco don Milani (Einaudi) l’autore si misura con fervore polemico e una certa acrimonia per porre sotto critica la vita e l’opera del priore di Barbiana. Ma nella sua opera sono evidenti due limiti: uno di metodo e uno di merito 

Il dibattito

Difendere il latino, anche da chi lo vuole salvare

Sapere il latino, al pari di molte altre conoscenze cosiddette inutili, è una delle bussole che ci permette di non cascare nelle trappole tese dal venditore della Fontana di Trevi di turno. L’antico è un antidoto alla superbia della contemporaneità, che non di rado pensa di vivere tutto per la prima volta nella storia. Ma il colpo di grazia all’immagine delle lingue antiche spesso viene inferto dal fuoco amico