La scorsa settimana si sono registrati 21.309 nuovi casi di Covid-19. Il numero riguarda il periodo che va dal 28 agosto e al 3 settembre e, secondo i dati del bollettino settimanale diffuso dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità, ha segnato un aumento del 44 per cento, rispetto ai 14.863 della settimana precedente.

L’incidenza è di 31 casi per 100 mila abitanti, rispetto ai 24 registrati nei sette giorni prima. Il numero più elevato si è registrato in Sardegna (53 casi ogni 100 mila abitanti), mentre l’incidenza più bassa è in Basilicata (8 casi ogni 100 mila abitanti).

I ricoveri crescono del 3 per cento, portando a 1.872 persone in stato di ricovero. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della rilevazione della scorsa settimana), per un totale di 49 persone.

La fascia più colpita resta quella degli anziani con più di 90 anni. Il tasso di incidenza registrato per questo gruppo è di 69 casi per 100 mila abitanti.

La variante più diffusa al momento è la EG.5, più nota come variante Eris. Nell’ultima indagine è risultato che il 41,9 per cento delle persone positive fosse affetto da questa variante. 

«L’attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza», dice il direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia. Per questo motivo una circolare del ministero della Salute stabilisce che a chi si presenta in ospedale o in pronto soccorso con i sintomi tipici del covid sarà richiesto il tampone.

I test riguarderanno anche coloro che hanno avuto contatti con positivi nei cinque giorni prima del ricovero e chi accede a strutture in cui sono presenti «persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti».

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