Angelina Mango ha vinto il festival di Sanremo. Non è del tutto una sorpresa, ma è comunque un piccolo colpo di scena, visto come si stavano mettendo le cose fino alla vigilia. Geolier era in testa ancora a inizio della finale, poi evidentemente qualcosa è cambiato ed è arrivato secondo (esattamente come Lazza un anno fa).

È probabile che abbia influito il fatto che per i primi cinque classificati il voto è stato azzerato e il peso del televoto limitato al 34 per cento, rispetto al 66 delle due giurie della radio e della sala stampa.

Ad ogni modo, difficile immaginare che questa vittoria possa scontentare davvero il pubblico. Anzi, arriva come una sorta di pacificazione finale, con anche il ritorno alla vittoria di una donna, esattamente dieci anni dopo Arisa.

Le ombre

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Il rischio vero è dunque di oscurare il successo di Angelina Mango con due ombre. La prima: appunto il confronto con Geolier. Con quel respiro di sollievo tirato da parte della critica, che evidentemente non è ancora pronta al fatto che un brano rap possa vincere il festival.

E poi la seconda: l’eredità lasciatagli dal padre, che la costringe sempre a dover fare i confronti con i pregiudizi di qualsiasi “figlio d’arte”.

Ecco, proprio la vittoria del festival, arrivata pochi mesi dopo la vittoria ad Amici, potrebbe aiutarla a cancellare queste due ombre. Magari non subito, ma quando si spegneranno le polemiche e resterà solo la musica.

La luce

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Anche perché Angelina Mango ha dimostrato tutta la sua personalità proprio confrontandosi con il ricordo del padre, venerdì, durante la serata delle cover. Ha proposto un arrangiamento originale de La rondine, in grado di esaltare sia le sue doti vocali, sia la portata emotiva di quel momento.

Ha dato un nuovo senso ai versi della canzone: «Ti vorrei, ti vorrei / Come sempre ti vorrei»; «Nonostante tu sia / La mia rondine andata via / Sei il mio volo a metà / Sei il mio passo nel vuoto / Dove sei? Dove sei?».

In un certo senso, è come se avesse mostrato pubblicamente un altro lato del lutto, dopo la rabbia intensissima di un’altra sua canzone, Fila indiana.

La vittoria

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Dunque, la vittoria appena arrivata del festival di Sanremo è in realtà una tappa di un percorso più lungo, che la sta portando a emanciparsi dalla sua eredità, senza rinnegarla.

Le sta dando spazio per mostrare le sue qualità verso un pubblico sempre più ampio. Ora la prossima tappa è l’Eurovision.

Anzi, prima ancora: sono le radio, che già in questi giorni continuavano a trasmettere la sua cumba della Noia, così potente da scalare la classifica. Fino alla vittoria.

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