Il Tre fa parte della quota rap del Sanremo di quest’anno, però – come spesso accade a chi si sente limitato in un’etichetta – alla vigilia del festival ha ribadito più volte che non vuole essere definito semplicemente come “un rapper”. Intanto porta un canzone d’amore, per stare in linea con quello che ci si aspetta all’Ariston. Gli è toccato l’onere di chiudere la prima serata del festival, alle due già pssate.

Fragili è il racconto autobiografico di una relazione finita, con tutti gli errori che possono capitare in una storia. In un’intervista al Fatto Quotidiano ha raccontato che erano anni che provava a partecipare al festival e che era stato rifiutato anche con Roma, una delle sue canzoni di successo.

Il sogno di Sanremo in effetti lo rende quantomeno un “rapper anomalo” e forse più interessante, dato che ora punta a conquistare un pubblico più ampio. 

Chi è

E Guido Senia – questo il suo vero nome – con Roma ha un legame stretto, essendo cresciuto nel cuore dei Castelli romani, a Santa Maria delle Mole. Ha fatto la gavetta vera, rifiutando di scegliere la scorciatoia dei talent. Ha raccontato di esibizioni con una decina di spettatori.

La sua direzione l’ha trovata poi grazie alla rete e ai primi video pubblicati su YouTube. In particolare il video di Bella Guido, che già rivelava una personalità al di là delle etichette del genere: «Ora quando passo mi gridano, "Bella Guido". Questi qua mi dicono "Firma", ma non mi fido».

È l’inizio di un percorso fatto da mixtape, diversi singoli e due album. Mancava solo il coronamento di Sanremo. Ha raccontato che quando Amadeus ha annunciato il suo nome il padre si era rifugiato in giardino: aveva paura di assistere a un’altra delusione.

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