Sui gusti personali non si discute. Ma se si deve scrivere dell’esordio di Fred De Palma a Sanremo, non possiamo nascondere un dato: alla vigilia i critici hanno stroncato la sua canzone quasi all’unanimità, dopo il primo ascolto in anteprima. Federico Vacalebre sul Mattino gli ha dato 3, gli altri gli hanno dato quasi tutti l’insufficienza. Solo Carlo Moretti su Repubblica è arrivato al 6 e mezzo, in controtendenza.

È difficile quindi immaginare che possa stupire tutti e andare a conquistarsi la vetta della classifica. Il titolo della sua canzone va preso alla lettera: Il cielo non ci vuole. E forse non solo il cielo.

Fa comunque parte di quella quota di cantanti che Amadeus porta ogni anno, per cercare di ridurre il divario fra quello che si ascolta all’Ariston e quello che viene trasmesso dalle radio italiane (specie in estate). Per i giornalisti in questo caso l’esperimento non è riuscito, ma solo il tempo ci dirà se hanno ragione.

Dal freestyle al reggaeton

Anche perché per Fred De Palma questo in realtà è un ritorno all’Ariston, dove era già stato nel 2016, ospite – nella serata delle cover – di Patty Pravo. Avevano dato una nuova veste, più contemporanea, a Tutt’al più, uno dei classici della cantante.

De Palma si forma musicalmente nella scena rap torinese, a stretto contatto con l’ambiente underground dell’improvvisazione e delle rime. Da questo contesto prende il nome anche il suo primo gruppo, i Royal Rhimes, con i quali ha pubblicato i primi lavori fra 2011 e 2012.

La carriera solista lo ha visto crescere, anche in popolarità, a stretto contatto con artisti come Clementino, Shade e Marracash. Fino alla decisione di seguire una particolare vocazione per il reggaeton, perfetto per trovare una colonna sonora da ascoltare nelle spiagge italiane.

Se siete capitati qui perché non conoscete Fred De Palma, in realtà è quasi impossibile che non lo abbiate ascoltato, anche contro la vostra volontà (e la vostra sopportazione).

Come è probabilmente successo con D’estate non vale, con Ana Mena: «Se mi vieni a cercare, Solo d'estate non vale, Se non mi riprendo non ti rispondo non richiamare, Se ti dico che arrivo e poi non arrivo non ti arrabbiare, È colpa del vino è colpa del mare, d'estate non vale».

O Una volta ancora, sempre con Ana Mena: «È che il buio da qui, Si illuminava, E aveva il suono di una melodia lontana, E ballavamo a piedi nudi per la strada,  Per incontrarsi basta un poco di fortuna, Abbracciami e vedrai che questa notte vola, vola».

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