Sarà Genova la Capitale italiana del libro per il 2023. Lo ha comunicato nei giorni scorsi il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante una cerimonia svoltasi nella sala Spadolini del ministero. Il capoluogo ligure riceverà un premio di 500mila euro da investire in iniziative per lo sviluppo della lettura.

La scelta della giuria

La vittoria di Genova sulle altre finaliste, tra cui Firenze, è stata motivata dall’ampia e ben strutturata offerta culturale di cui la città dispone, ma anche dalla capacità di utilizzare risorse che ne promuovano l’immagine e abbiano un ritorno economico.

Secondo la giuria, infatti, il capoluogo ligure ha portato avanti una valorizzazione del proprio patrimonio culturale e un’integrazione «tanto dell'articolato sistema bibliotecario del territorio comunale quanto, più in generale, delle collezioni e del patrimonio storico, artistico e letterario attraverso iniziative che vanno dalle visite virtuali delle strutture bibliotecarie alle mostre temporanee, dalle attività formative del corpo docente al coinvolgimento di giovani e anziani nei programmi di lettura».

La giuria ha inoltre tenuto conto di iniziative già collaudate, come il festival della Scienza, e le fiere dedicate al mondo editoriale, con l’obiettivo della promozione della lettura. Un valore, quest’ultimo, che il ministro Sangiuliano ha inserito tra i «doveri fondamentali» del suo ministero. 

A pagine spiegate

Il progetto che ha assicurato la vittoria alla città ligure si chiama A Pagine spiegate! Il titolo, che si riallaccia alle radici marittime e alla tradizione portuale della città, intende «raccogliere tutto il vento possibile».
L’idea è quella di trasferire «in rete l’intera città con lo scopo di consolidare il sistema culturale e, attraverso questo, aumentare la coesione territoriale» e di organizzare un vasto numero di attività sul territorio: letture pubbliche, mostre, attività educative.

Le voci della cultura

Non sono però mancate voci discordanti. Il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, ha giudicato la vittoria quasi scontata e penalizzante per località più piccole e meno note. Sgarbi ha avanzato la proposta, che varrebbe anche per il titolo di capitale della Cultura, di redistribuire con maggiore equità i criteri di valutazione. La competizione sarebbe così suddivisa in tre fasce: città metropolitane, città di provincia e piccoli comuni.

Di tutt’altro avviso è il sindaco di Genova Marco Bucci, che non ha nascosto il proprio orgoglio: «Nonostante quello che è successo negli anni scorsi siamo riusciti a creare una rete, un sistema di cultura assolutamente unica di cui siamo orgogliosi».

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