I francesi confermano Emmanuel Macron all’Eliseo, anche se l’estrema destra con Marine Le Pen raggiunge risultati inediti. Il presidente promette: «Sarò il presidente di tutti», e ringrazia. Liveblog con i risultati e le reazioni. Segui con noi il secondo turno in diretta.

Cosa resta di questo voto

Qui trovi un’analisi complessiva sulle conseguenze di questo voto per francesi ed europei. La puoi leggere anche in edicola nella prossima edizione di Domani.

Il discorso della vittoria di Macron

Il presidente fa un discorso che punta sulla riconciliazione nazionale e si rivolge anche all’elettorato ecologista di sinistra che da lui si è sentito tradito e deluso. Guarda chiaramente alle prossime legislative. Il tono umile e le parole di gratitudine esibiscono la consapevolezza che molti elettori abbiano scelto Macron per fare da barriera all’estrema destra ma che la loro fiducia è tutta da conquistare.

«Grazie. So quel che vi devo». Sono il presidente di tutti, dice, e fa riferimento a una Francia «nazione ecologica», si rivolge inoltre agli astenuti e agli «arrabbiati» e delusi. «Il voto di oggi ci impone di considerare tutte le difficoltà vissute e la rabbia espressa». Il presidente parla del proprio progetto come «umanista». Si dice consapevole delle «divisioni» che si sono espresse con il voto e che attraversano il paese. «Non accantoneremo nulla».

Un passaggio è sulla guerra in Ucraina.

«Non ripeteremo i cinque anni passati ma reinventeremo un patto fondativo pensando ai nostri giovani».

L’arrivo di Macron avviene con l’inno alla gioia, omaggio all’Europa, in sottofondo, e si conclude con l’inno francese.

Salvini con Le Pen

Mentre le capitali europee si congratulano con Emmanuel Macron – da Mario Draghi a Olaf Scholz, e anche il premier britannico Boris Johnson – da Roma Matteo Salvini si esprime per Le Pen. «Complimenti Marine! Avanti insieme! Sola contro tutti, determinata, coerente e sorridente, hai raccolto il voto di 13 milioni di Francesi, una percentuale mai vista in passato. Avanti insieme, per un’Europa fondata sul lavoro, sulla famiglia, sulla sicurezza, sui diritti e sulla libertà», il messaggio del leader della Lega.

Verso le legislative

A giugno i francesi eleggono i membri dell’Assemblée nationale, e la nuova maggioranza parlamentare deve dare la fiducia a un nuovo primo ministro. Marine Le Pen nel suo discorso post-sconfitta non si ritira affatto, e anzi rilancia, forte di «un successo inedito».

Il messaggio del premier Draghi

«La vittoria da parte di Emmanuel Macron nelle elezioni presidenziali francesi è una splendida notizia per tutta l’Europa. Italia e Francia sono impegnate fianco a fianco, insieme a tutti gli altri partner, per la costruzione di un’Unione Europea più forte, più coesa, più giusta, capace di essere protagonista nel superare le grandi sfide dei nostri tempi, a partire dalla guerra in Ucraina. Al Presidente Macron vanno le più sentite congratulazioni del Governo italiano e mie personali. Siamo pronti da subito a continuare a lavorare insieme, con ambizione e determinazione, al servizio dei nostri Paesi e di tutti i cittadini europei».

Le istituzioni Ue si congratulano con Macron

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si congratula con Emmanuel Macron. Soddisfatta di poter proseguire «la nostra eccellente cooperazione», promette: «Insieme, faremo progredire sia la Francia che l’Europa».

Il discorso di Le Pen

«Abbiamo costruito un contropotere». La leader conferma che continuerà «la lotta» (non si ritira affatto) e promette battaglia per le legislative. 

«Abbiamo raggiunto un risultato storico», dice Le Pen. Su twitter il giornalista di Le Monde che si occupa di estrema destra rileva i numeri inediti per l’estrema destra.

Ore 20, urne chiuse. Prime stime dei risultati

Con la chiusura delle urne, i primi dati. Macron 58,2 per cento, Le Pen 41,8 per cento (Ipsos France).

Con un margine di distanza così ampio, l’indicazione di vittoria di Macron è attendibile.

Appuntamenti dopo il voto

Se vince, sentiremo Emmanuel Macron parlare a Champ-de-Mars, dove ha dato appuntamento ai suoi sostenitori per la serata. Marine Le Pen ha previsto una parata di autobus regionali, simbolo per lei di una campagna vicina ai territori. Direzione: bois de Boulogne. Qui c’è la serata elettorale della leader del Rassemblement. Che anche stavolta ha lasciato fuori alcuni media: lo staff di Quotidien non ha ricevuto accesso.

Il tasso di partecipazione

Sulla base dei dati del pomeriggio, Ipsos France prevede un livello di astensione del 28 per cento per queste elezioni.

Partecipazione al voto alle ore 17 al 63,2 per cento: in calo sia rispetto al primo turno (di 1,8 punti) che rispetto al ballottaggio di cinque anni fa (scende di 2,1 punti). 

Partecipazione al voto alle ore 12 al 26,4 per cento: in lieve aumento rispetto al primo turno, ma in calo rispetto al ballottaggio del 2017.

Ma i dati di mezzogiorno non ci davano ancora un’idea chiara del livello di astensione complessivo.

Le condizioni di partenza

Al primo turno di domenica 10 aprile, il presidente in carica ha incassato il 27,85 per cento dei voti, seguito dalla leader del Rassemblement National, che ha raggiunto il 23,15. Nel 2017 i due si sono già sfidati al ballottaggio. Macron è stato eletto con il 66 per cento di voti, dopo una campagna in vantaggio e con un esito che ha superato le aspettative, già positive, dei sondaggisti. Stavolta però, stando ai sondaggi, la distanza tra i due si preannuncia molto più stretta. L’ultimo sondaggio di Ipsos France prima del voto fotografa il presidente al 56,5 per cento e la sfidante al 43,5.

Quando sapremo chi vince?

Se la distanza tra i due non è troppo stretta, già alle 20 capiremo chi ottiene la presidenza. Prima della chiusura delle urne, non vedrete circolare informazioni ufficiali: in Francia nulla filtra prima della chiusura delle urne. Come mai dalle venti invece potremo avere già una prima indicazione attendibile? Perché alcuni grandi istituti di sondaggi hanno costruito modelli statistici ad hoc, che considerano quindi campioni rappresentativi su base geografica e politica.  I dati che ci arrivano alle 20 sono stime dei risultati basate su questo campione prescelto. Finora non è capitato che chi risultava in testa in questi primi dati perdesse poi. Ma come ci ha spiegato il direttore di ricerca di Ipsos France, più la distanza tra i due è ampia, più il risultato è limpido già presto.

Quali sono le chiavi del confronto?

Per Macron «questa elezione è anche un referendum pro e contro l’Ue, pro e contro l’ambizione ecologica, pro e contro la laicità. La scelta del 24 aprile deve essere chiara». Le Pen si rivolge «al popolo, che aspira al ritorno di buon senso e tranquillità. Bisogna regolare la globalizzazione e resistere ai predatori, difendere il nostro sistema sociale, identità e valori».

La campagna tra il primo e il secondo turno è stata disegnata come uno scontro tra due fronti: quello «repubblicano» di Macron, che invita a far barriera contro la destra estrema e identifica l’elezione nazionale come una competizione in chiave europea (ed europeista); e quello «anti Macron» di Le Pen, che sfrutta l’insoddisfazione popolare verso il presidente in carica.

Qual è la posta in gioco per noi europei?

«Il popolo europeo non esiste». Questa affermazione di Marine Le Pen è il sintomo della profondità con la quale la candidata alle presidenziali disconosce la dimensione europea.Il processo di dédiabolisation, di normalizzazione, dell’estrema destra è solo di facciata. Lo stesso tipo di inganno vale per il modo in cui Le Pen intende l’Europa: anche se oggi dice di voler «riformare» l’Ue, la leader del Rassemblement National vuole a tutti gli effetti sgretolarla. La corsa all’Eliseo può diventare un passo all’indietro per tutti gli europei.

Qui trovi una guida al vero piano di Le Pen: i grimaldelli retorici e le scelte effettive, le ispirazioni comuni al premier ungherese e i legami con Vladimir Putin, il programma di sgretolare l’Europa e i modi nei quali attuarlo, i rischi geopolitici e quelli sul fronte dei diritti. 

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