Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza. L'accusa è di corruzione.

A destra c’è già chi evoca le dimissioni: «Il fatto è accaduto poche ore fa, ma non si può escludere nulla. In Liguria le elezioni sono in programma a ottobre del 2025 ma l'ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere» dice il coordinatore regionale di FdI Matteo Rosso. Per il momento Toti sarà sostituito pro tempore in tutte le sue funzioni e nella pienezza dei poteri il presidente. 

Nella maxi indagine della Procura di Genova e dalla Guardia di finanza sono coinvolte altre nove persone destinatarie di misure coercitive e interdittive. L'ex presidente dell'Autorità portuale e attuale amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e condotto in carcere con l'accusa di corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio. Il noto imprenditore portuale ed ex presidente del Genoa, Aldo Spinelli, è destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del governatore Toti. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Gli altri destinatari dell'ordinanza sono Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, e di Venanzio Maurici. I due, iscritti a Forza Italia, sono stati sospesi. Signorini, indagato per corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio, è destinatario di una misura della custodia cautelare in carcere, mentre per Toti sono stati disposti i domiciliari per gli stessi reati.

Le accuse

Dalle carte della procura emerge che al presidente della Regione Liguria si contesta «di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”.

Sarebbe stato richiesto anche «di agevolare l’ter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali» e «di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55 per cento dalla Spinelli S.r.l.).

Gli Spinelli avrebbero anche voluto gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante e l’assegnazione di un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (Aspi).
Ultima richiesta, secondo la procura, quella di «agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter».

Toti e il suo capo di gabinetto Cozzani avrebbero accettato anche la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A. «di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona».

I regali a Signorini

Anche a Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, viene contestato «di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità a fronte dell’impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse» alla società degli Spinelli «e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni». Signorini avrebbe poi favorito «Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter». Spinelli avrebbe chiesto anche «di consentire un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante».

Tutto questo in cambio «di 15.000 euro in contanti a Paolo Emilio Signorini», «22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Monte Carlo per un valore complessivo superiore a 42.000 euro», ma anche «fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo», «una borsa Chanel e un bracciale in oro marca Cartier del valore di 7.200 euro». 

Signorini avrebbe poi ottenuto un incarico retribuito con 300mila euro all’anno una volta terminato il suo mandato. Spinelli avrebbe anche offerto un’elevata quantità di denaro a disposizione durante un viaggio del presidente a Las Vegas. 

Ma Signorini si sarebbe fatto corrompere secondo la procura anche da Mauro Vianello, titolare del 54,19 per cento delle quote dell’impresa Santa Barbara S.r.l. In cambio, avrebbe dato il via libera a un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della società di Vianello. 

L’imprenditore gli avrebbe offerto un'auto per raggiungere e rientrare da Montecarlo, ma si sarebbe sobbarcato addirittura il pagamento del banchetto nuziale della figlia di Signorini, oltre che un Apple Watch e un soggiorno in un appartamento di Vianello «messo a disposizione dall’imprenditore alla moglie e alla figlia di Paolo Emilio Signorini».

La nostra inchiesta

(Notizia in aggiornamento) 

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