Dalla segreteria di Claudio Durigon all’ingresso nel consiglio di amministrazione di una società partecipata, Cinecittà-Luce, mentre attualmente è nello staff del ministero dell’Economia: Isabella Ciolfi si appresta a compiere un ulteriore salto di qualità nella sua carriera. Certo, il suo nome non dice molto su scala nazionale. Ha sempre preferito operare dietro le quinte, principalmente sul territorio, per conto della Lega per Salvini premier, senza scalpitare per un posto in consiglio regionale o addirittura in parlamento.

Da fedele collaboratrice del senatore e sottosegretario al Lavoro, nel Lazio - soprattutto nelle province - ha saputo comunque affermarsi come donna forte del partito almeno nella sua regione. Fino a raggiungere il risultato finora più prestigioso del suo percorso: a breve entrerà nel cda della società Cinecittà-Luce, controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze e braccio esecutivo del ministero della Cultura.

Dall’Ater a Cinecittà

Si attende solo la formalizzazione, con la convocazione dell’assemblea dei soci necessaria a completare l’iter. Per questo motivo la documentazione, compreso il curriculum vitae, non è tuttora consultabile sul sito di Cinecittà. Serve la ratifica. Ma a Domani confermano che è lei il nome selezionato per completare l’organismo in cui mancava una pedina. Occorreva completare lo scacchiere dirigenziale della società che si occupa di cultura. Un campo in cui Ciolfi, abile organizzatrice secondo quanto racconta chi la conosce, non vanta un lungo curriculum. 

Nelle vesti di segretaria particolare è abile a pianificare le attività, molto dinamica, dicono di lei. Ma non nell’ambito della cultura, avendo come principale esperienza lavorativa quella di funzionaria dell’Ater di Frosinone, l’istituto che si occupa di edilizia residenziale. Resta il fatto che da consigliera semplice riceverà un compenso di 20mila euro all’anno, trovando al suo fianco un altro profilo giunto a sorpresa a Cinecittà, il nipote d’arte Giuseppe De Mita.

L’ultima benedizione per la nomina è giunta dall’azionista unico, il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti con cui condivide la stessa tessera partitica. Peraltro a via XX Settembre è un nome noto: figura già nello staff del Mef (il contratto scade nel febbraio 2024), con un compenso di 32.500 euro all’anno, per occuparsi di edilizia residenziale pubblica al fianco del sottosegretario, Federico Freni. Materia su cui è comunque ferrata per lavoro. Il Mef doveva avallare, operando di concerto, l’indicazione del ministero della Cultura, affidato a Gennaro Sangiuliano. Ma la fiducia nei suoi confronti è cosa nota. L’assessora alla Cultura della Regione Lazio ed eurodeputata della Lega, Simona Baldassarre, non è riuscita a contenere la soddisfazione: «Faccio i miei migliori auguri a Isabella Ciolfi che da oggi entra nel cda di Cinecittà», ha dichiarato anticipando l’ufficializzazione dell’incarico.

«Una struttura strategica nella rete culturale di Roma – ha aggiunto Baldassarre - e dell’intera Italia potrà dunque avvalersi di un profilo competente e di prestigio, innescando una sinergia di cui questa regione e la cultura non potranno che beneficiare». Baldassarre ha voluto marcare il territorio in anticipo rivendicando il sostegno alla candidatura di Ciolfi al Mic di Sangiuliano. Il vero sponsor al Mef non è Giorgetti. Il legame più solido è quello con sottosegretario Freni, come testimonia il rapporto di collaborazione, uno dei profili leghisti in rampa di lancio. Tra i due c’è un’intesa politica consolidata nel tempo. Secondo alcune indiscrezioni lei avrebbe caldeggiato la promozione al ministero. 

Il nume Durigon

La prossima consigliera di Cinecittà ha in realtà una carriera legata a doppio filo a Durigon, più di qualsiasi altro: è stata la sua segretaria particolare durante il primo governo Conte, chiedendo il distacco dall’Ater di Frosinone dove è assunta da tempo. Per alcuni era una consigliera molto ascoltata, che gestiva i dossier pratici che arrivavano sul tavolo di Durigon. Insomma, non si trattava affatto di una collaboratrice che si limitava a organizzare l’agenda. Finita l’esperienza al fianco del sottosegretario, è passata ancora al Mef e ha chiuso l’ultima legislatura negli uffici della Camera, in commissione finanze, al fianco della deputata Laura Cavandoli. Con il ritorno alle urne, comunque, Ciolfi era consapevole di non dover restare a lungo dietro una scrivania dell’Ater. Ambiva a ben altro e con un po’ di pazienza ecco il salto di qualità tanto atteso: può inserire nel suo curriculum un fiore all’occhiello.

L’incarico nel cda di Cinecittà andrà così a sommarsi agli impegni politici: è già responsabile del tesseramento nel Lazio per la Lega. E, quando poche settimane fa Davide Bordoni ha assunto la guida del partito nella regione, Ciolfi ha ricevuto l’incarico di commissaria del partito a Latina. Toccherà a lei rimettere ordine secondo i desiderata dei vertici partitici. Insomma, il suo nume tutelare ha ceduto il passo, ma lei porta in alto la bandiera.

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