Secondo quanto scritto dall’Ansa, dopo Fabio Fazio anche Lucia Annunziata si dimette e lascia la Rai. Il programma Mezz’ora in più sembrerebbe riconfermato anche per il prossimo autunno ma non sarà condotto dalla nota giornalista.

«Vi scrivo per comunicare le mie dimissioni. Dimissioni irrevocabili. Arrivo a questa scelta senza nessuna lamentela personale: giudicherete voi, ora che ne avete la responsabilità, il lavoro che ho fatto in questi anni.  Vi arrivo perché non condivido nulla dell'operato dell'attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell'intervento sulla Rai» ha scritto Annunziata all'ad Rai, Roberto Sergio, e al direttore generale, Giampaolo Rossi.

«Riconoscere questa distanza è da parte mia un atto di serietà nei confronti dell'azienda che vi apprestate a governare. Non ci sono le condizioni per una collaborazione dunque. E d'altre parte non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro. Spero che queste righe vengano accolte con la stessa serietà da parte vostra. In attesa di indicazioni su se e come concludere la stagione in corso, sul calendario è fine giugno» conclude Annunziata.

La decisione avviene nel giorno in cui il consiglio di amministrazione Rai ha dato il via libera alle nomine per le direzioni giornalistiche proposte dall'amministratore delegato Roberto Sergio. Come anticipato alla vigilia del cda, Gian Marco Chiocci sarà al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2, mentre per il Tg3 è stato riconfermato Mario Orfeo. All’interno del Cda non vi è però stata unanimità. La presidente Rai Marinella Soldi ha votato contro il pacchetto sulle testate, così come Francesca Bria. Si è astenuto, invece, Alessandro Di Majo del M5s. 

Sono state rese note anche le nomine per direzioni di genere, su cui il parere del Cda non è vincolante: Marcello Ciannamea come direttore dell'Intrattenimento su Prime Time, Angelo Mellone dell'Intrattenimento di Day Time, Paolo Corsini direttore dell'Approfondimento e Adriano De Maio della direzione di Cinema e Serie Tv. 

Monica Maggioni dalla direzione del Tg1 passa a quella dell'Offerta informativa, Stefano Coletta alla Distribuzione, Nicola Rao della direzione Comunicazione. Francesco Giorgino dirigerà l'Ufficio Studi.

I commenti dalla politica

Sandro Ruotolo, responsabile nazionale informazione, cultura e culture, memoria del Partito Democratico e  il capogruppo Pd in commissione parlamentare di vigilanza Rai, Stefano Graziano, in una nota hanno commentato che le nuove nomine non lasciano spazio a donne né al pluralismo: «Un monocolore dove vince il punto di vista della maggioranza di governo. Senza presentare il piano editoriale e il piano industriale hanno cambiato i vertici dell’informazione e dei generi televisivi a un anno dalla scadenza naturale del consiglio d’amministrazione. Come Partito democratico vigileremo perché vengano garantiti i punti di vista diversi e siano bandite le liste di proscrizione».

Di diverso avviso il deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione di Vigilanza Rai, Luca Sbardella, che ha fatto i propri auguri ai nuovi direttori: «Inizia un nuovo cammino per l’azienda pubblica radiotelevisiva più importante d’Italia, all’insegna del pluralismo, dell’approfondimento, della cultura».

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