La nuova operazione al colon del papa si è conclusa senza problemi. L’intervento, durato circa tre ore, è stato eseguito nel pomeriggio di mercoledì 7 giugno sotto la guida del prof. Sergio Alfieri, che ha comunicato che il papa ha reagito bene all’intervento e all’anestesia totale, e già qualche ora dopo l’uscita dalla sala operatoria era vigile e parlava con i suoi collaboratori. «Mi ha anche preso in giro», ha detto Alfieri illustrando il bollettino.

Francesco, dunque, è tornato di nuovo al policlinico Gemelli, dove è stato sottoposto a un intervento di una certa entità: si trattava, infatti, di porre rimedio alle conseguenze dell’operazione subita poco meno di due anni fa al colon; in sostanza si era riaperta la cicatrice relativa a quella ferita, il che ha provocato «sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti», per questo era diventato urgente ricostruire la parete addominale.

La cattiva cicatrizzazione, a quanto pare, è un fatto abbastanza ricorrente in casi del genere e quindi non particolarmente pericoloso, almeno sulla carta. Perché a pesare sulle condizioni di salute di Francesco, sono due elementi collegati fra di loro: l’età avanzata del paziente, 86 anni, e la necessità stabilita dai medici di ricorrere all’anestesia totale.
D’altro canto, il direttore della sala stampa della Santa sede, Matteo Bruni, già nel comunicato con il quale dava notizia del ricovero, avvertiva: «La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale».  

«Governerà dal Gemelli»

Sdrammatizzava il tutto, ma fino a un certo punto, il segretario di Stato, Pietro Parolin, intercettato dai giornalisti in occasione dell’inaugurazione e del nuovo centro informativo per i pellegrini in vista del Giubileo 2025, in Via della Conciliazione. 

«Preghiamo e speriamo che tutto possa risolversi al più presto» e che il papa possa «ritornare all’esercizio del suo ministero», affermava il cardinale in merito al ricovero.

Interpellato, poi, in maniera più specifica sull’entità dell’intervento chirurgico, Parolin rispondeva: «Non saprei cosa dire. Avete letto il comunicato, che usa espressioni molto tecniche. Non ho elementi né in un senso, né nell’altro». Quanto all’eventualità che la degenza al Gemelli comporti per il papa una sorta di “passaggio di poteri”, Parolin l’ha ovviamente esclusa: «Non ci sarà assolutamente nessun passaggio di poteri. Il santo padre rimarrà in ospedale per il tempo necessario all’intervento e poi riprenderà la sua attività, anche dal letto, al servizio della chiesa. Se ci saranno cose urgenti, gliele porteremo lì».

Due anni fa l’intervento al colon

La prima volta in cui Francesco venne ospitato al policlinico Gemelli risale a due anni fa, per dieci giorni: dal 4 al 14 luglio 2021. Jorge Mario Bergoglio fu sottoposto ad un'operazione al colon, nell’occasione gli venne asportata una parte dell’intestino.

Quello avvenuto mercoledì è il quarto intervento chirurgico in assoluto per il papa, il terzo da quando è stato eletto al Soglio pontificio.

Fra fine marzo e inizio aprile scorsi, tuttavia, Francesco era stato già ricoverato per qualche giorno a causa di una «bronchite su base infettiva»; la qual cosa aveva fatto ripartire le illazioni sulle reali condizioni fisiche del pontefice

I prossimi viaggi

Non si governa con i piedi ma con la testa, aveva ripetuto Francesco nei mesi scorsi, a quanti gli chiedevano della sua salute. Di certo, il papa aveva intenzione di allontanare il fantasma di quelle dimissioni auspicate, neanche tanto segretamente, da chi nella chiesa e negli episcopati lo avversa.  

Nel settembre del 2021, conversando con i gesuiti incontrati a Bratislava, rispondendo a un confratello che gli domandava semplicemente «come sta?» Rispondeva a sorpresa: «Ancora vivo. Nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto. Preparavano il conclave. Pazienza! Grazie a Dio, sto bene...».

Questo nuovo stop, quindi, non avrà altro effetto che dare nuova spinta al dibattito sulla possibile rinuncia del pontefice argentino. Tuttavia, molto dipenderà da come andrà la convalescenza, le udienze sono comunque state sospese fino al 18 giugno. 

D’altro canto non va dimenticato che Bergoglio ha già in programma diversi viaggi: il primo dei quali costituisce un banco di prova di tutto rispetto; dal 2 al 6 agosto infatti, dovrebbe essere a Lisbona per la 37esima giornata mondiale della gioventù.

Dal 31 agosto al 4 settembre, poi, è prevista la storica visita in Mongolia, a Ulaanbatar al confine con la Cina; quest’ultima trasferta è stata confermata nei giorni scorsi quando, presumibilmente, era già stato programmato l’intervento.    

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