Al termine della terza udienza preliminare nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, dopo una lunghissima arringa dell’avvocato difensore Giulia Bongiorno e un paio d’ore di camera di consiglio, il gup Lorenzo Iannelli ha rinviato a giudizio Matteo Salvini nel processo Open Arms. L’accusa, nei confronti del leader della Lega, è di omissione d’atti d’ufficio e sequestro di persona per aver rifiutato di concedere lo sbarco in Italia alla nave della Ong spagnola, con a bordo 147 migranti soccorsi in tre diverse operazioni di salvataggio. Non si sono fatte attendere le reazioni, dopo l’annuncio del decreto di rinvio a giudizio per Salvini, che il prossimo 15 settembre vedrà dunque iniziare il suo processo.

Salvini e Bongiorno: «Al processo emergerà la verità»

«La differenza tra il processo di Catania (Gregoretti, ndr) e quello di oggi a Palermo è che nel primo è stata rimarcata l’importanza di approfondire alcune questioni in un processo, al punto che ciò può consentire di evitare il processo stesso. Qua invece non c'è stata la possibilità di sentire i testimoni ed è stata scelta un'altra strada. Siamo sereni: oggi è stato deciso di andare a processo per approfondire ulteriormente la questione, non c'è alcuna sentenza né una visione negativa. Alla fine emergerà la verità. Il reato di sequestro è insussistente. Quella nave aveva la possibilità di andare ovunque, aveva solo un divieto: entrare in un porto italiano», ha detto dopo il decreto di rinvio a giudizio Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini.

«Passare per sequestratore – ha detto Salvini davanti ai cronisti – proprio no, ridicola solo l'idea. Mi dispiace per i miei figli, perché dovrò spiegare loro che il papà non rischia la galera. Se per aver difeso il mio paese dovrò venire qualche altro mese a Palermo, colgo gli spunti positivi. Di certo, è una decisione dal sapore politico più che giudiziario. L'aveva già detto Palamara: Salvini ha ragione ma bisogna fermarlo. Mi auguro che a settembre verrò giudicato da magistrati indipendenti. Per certi versi sono contento perché a processo emergeranno tutti i comportamenti e verrà chiarita la verità. Nei prossimi mesi gli italiani potranno vedere chi interpreta la giustizia alla Palamara e chi invece non ha pregiudizi politici, uomini di legge liberi e indipendenti. Sul banco degli imputati ci dovrebbe essere qualcuno che gira per 13 giorni nel Mediterraneo in attesa di raccogliere altri immigrati. Chi è il sequestratore? Sono convinto che nel processo emergerà la verità».

Open Arms: «Occasione per giudicare un pezzo di storia europea»

Il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, ha detto invece che «violare un diritto fondamentale come quello della protezione degli esseri umani in mare per fare propaganda politica è vergognoso e mi fa male come soccorritore. È importante che si vada avanti, è assurdo che nel ventunesimo secolo si sia accettato di mettere in discussione la protezione della vita e della dignità delle persone. Che il processo sia l’occasione per giudicare un pezzo di storia europea e per rimettere al centro i principi democratici su cui si fondano le nostre costituzioni».

«Salvini rinviato a giudizio con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto atti d’ufficio. Felici per tutte le persone che abbiamo tratto in salvo durante la Missione65 e in tutti questi anni. La verità del Med è una, siamo in mare per raccontarla», si legge invece sugli account ufficiali della ong spagnola.

I membri della Ong si sono detti «felici per tutte le persone tratte in salvo», ma senza particolari illusioni sul futuro: «Nonostante i cambi al governo, la politica negli ultimi anni è andata sempre nella stessa direzione: respingimenti ed esternalizzazione delle frontiere. Per esperienza, non crediamo che la decisione di oggi cambierà qualcosa. Ci auguriamo di essere smentiti dai fatti».

Meloni: «Decisione scioccante»

«Totale solidarietà mia e di Fratelli d'Italia al leader della Lega Matteo Salvini, rinviato a giudizio nel caso Open Arms. È scioccante che venga mandato a processo chi da ministro dell'Interno ha fatto solo quello che il suo mandato gli imponeva di fare: difendere i confini della Nazione e combattere l'immigrazione clandestina di massa. A Matteo il mio abbraccio sincero», ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Palazzotto (LeU): «Archiviata stagione illegittima e disumana»

«Non so se ci sarà un giudice a Palermo o a Berlino che la condannerà per la sua disumanità, Senatore Salvini, quello che so è che per il momento, anche se si dà molto da fare nella sua veste di lotta e di governo, quella stagione illegittima e disumana è archiviata. Ed è questa la cosa importante: che diritti fondamentali delle persone non vengano violati come quando lei era ministro dell’Interno. Adesso, perché quella stagione non torni, i progressisti hanno il dovere di lavorare ad una nuova agenda sulle migrazioni che si fondi sul diritto e sui diritti.  Solo così sconfiggeremo la narrazione xenofoba e nazionalista dei Salvini e degli Orban»: lo ha scritto sui suoi canali social Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e Uguali. 

Gasparri: «Decisione che rischia di apparire “politica”»

«Se la magistratura dovesse essere coerente dovrebbe rinviare a giudizio con Salvini i membri del governo dell’epoca, che con lui, come si evince anche dagli atti parlamentari, hanno condiviso scelte e procedure. Se quella del Senato fu una scelta “politica”, a mio avviso in contrasto con i fatti, ma presa in una sede comunque politica, sulla base di opinabili valutazioni appunto politiche, meraviglia la valutazione della magistratura di Palermo. Anche qui la decisione rischia di apparire “politica”, in una sede però che dalla politica dovrebbe prescindere. Per Salvini, che nel merito ha mille ragioni, che io stesso ho argomentato in Senato da relatore, il giudizio, ingiusto, sarà un luogo per una battaglia di verità. Per il resto il libro di Sallusti sul caso Palamara ha detto parole definitive. Sulle quali il Parlamento dovrebbe riflettere e agire», ha detto Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. 

© Riproduzione riservata