La first lady ucraina Olena Zelenska non sarà presente oggi all’ultimo discorso sullo stato dell’unione del presidente Usa Joe Biden, nonostante l’invito da parte della Casa Bianca.

Si tratta di un segnale che mostra come il fronte anti Putin inizi a mostrare segni di divisioni e del fatto che gli ucraini si stanno preparando a quella che considerano la quasi inevitabile vittoria del repubblicano Donald Trump alle elezioni del prossimo novembre. Nel frattempo, i russi hanno mandato un segnale della capacità di colpire facendo cadere un missile a 150 metri dal convoglio che portava Zelensky e il premier greco in visita a Odessa: è stato lo stesso presidente ucraino ad ammettere che stavolta i russi hanno sfiorato il bersaglio grosso, attaccando la città di Odessa durante la visita con il premier greco Kyriakos Mitsotakis. 

Secondo il Washington Post, Zelenska avrebbe rifiutato l’invito per non correre il rischio di trovarsi seduta accanto a Julia Navalnaya, vedova di Aleksej Navalny, l’oppositore politico del presidente russo Putin morto in carcere alla fine di febbraio.

Navalny è un personaggio controverso nei circoli patriottici ucraini, che non gli perdonano le dichiarazioni che aveva rilasciato dieci anni fa sulla Crimea annessa dalla Russia.

Secondo Navalny, il destino della Crimea avrebbe dovuto essere deciso con un referendum.

Anche se negli ultimi tempi Navalny aveva condannato l’invasione del 24 febbraio 2022 e moderato le sue posizioni più nazionalistiche, molti ucraini non hanno accettato quella che viene considerata una tardiva conversione.

Versione ufficiale

Fonti dell’ufficio presidenziale ucraino hanno smentito questa ricostruzione e affermano che il rifiuto dell’invito è dovuto soltanto a problemi d’agenda.

Ma c’è un’altra ragione che ha probabilmente pesato nella decisione ucraina di non inviare la first lady negli Stati Uniti per partecipare a uno degli ultimi e simbolici eventi della presidenza Biden.

Ed è il fatto che da alcuni mesi ormai Zelensky sta cercando di evitare in ogni modo la “politicizzazione” della vicenda Ucraina negli Stati Uniti.

Questo significa non prendere in alcun modo di mira i repubblicani che tengono bloccati alla Camera i 60 miliardi di nuovi aiuti destinati al suo paese e, d’altro canto, non celebrare i democratici che invece spingono per la loro approvazione.

Negli ultimi mesi, Zelensky e i diplomatici ucraini hanno mostrato un incredibile tatto e un’altrettanto grande dose di prudenza nel trattare con la politica americana, a volte in contrasto con i modi più spicci con cui si rivolgono agli europei.

Incognita Trump

Le elezioni di novembre, per cui i sondaggi danno Trump favorito, sono un’altra delle preoccupazioni che incombono sul futuro di Kiev.

Alla Bankova, il palazzo presidenziale di Zelensky, ormai si è deciso che bisogna prepararsi a trattare con il candidato repubblicano.

E questo significa evitare di indisporlo durante la campagna elettorale, ad esempio inviando la moglie del presidente a sedersi accanto alla first lady americana in un evento solenne e politicamente significativo.

Ironia della vicenda è che alla fine Biden non avrà nessuna delle due ospiti sedute tra il pubblico del Congresso.

Anche Navalnaya, infatti, ha declinato l’invito, adducendo la necessità di riposarsi dopo i numerosi viaggi che ha affrontato dopo la morte del marito.

In un messaggio video pubblicato ieri pomeriggio, Navalnaya del suo rifiuto, ma ha invitato i suoi concittadini a protestare contro il regime di Putin recandosi in massa ai seggi alle 12 del 17 marzo, ultimo giorno delle elezioni presidenziali russe.

Nel frattempo, secondo il sito russo indipendente Mediazona, alla fermata della metro di Mosca Borisovo, vicino al cimitero dove è stato seppellito Navalny, nei giorni del funerale, tra il primo e il 3 marzo, sarebbero scese oltre 27mila persone più del solito.

Secondo l’ong per la difesa dei diritti umani Ovd, da martedì le autorità avrebbero iniziato ad arrestare persone che hanno partecipato al funerale e alle commemorazioni che si sono svolte in altre parti della Russia, utilizzando filmati di telecamere e tecnologie di riconoscimento facciale per la repressione.

Almeno 113 persone erano state arrestate il giorno dei funerali, mentre sarebbero almeno quattro le persone fermate negli ultimi giorni.

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