Seppur con difficoltà, la controffensiva ucraina prosegue: nella notte l’esercito ha riconquistato Urozhaine, un villaggio occupato dai russi nella regione del Lugansk.

«Urozhaine liberato», ha detto Hanna Maliar, la viceministra della Difesa. Un risultato importante per l’esercito ucraino, che non riusciva a intestarsi rilevanti riconquiste dall’ultima avvenuta il 27 giugno. 

Inoltre, il villaggio di Urozhaine ha un’importanza strategica per le forze ucraine. Infatti, si trova a pochi chilometri dal mar d’Azov e dal villaggio Staromlynivka.

La Russia non ha ancora commentato la vicenda ma ha fatto sapere, nella notte, che aspri combattimenti stavano avvenendo nella periferia di Urozhaine. 

Le azioni militari dell’Ucraina non proseguono solo sul campo di battaglia. Il ministero della Difesa russo ha riferito che nelle scorse ore sono stati abbattuti tre droni probabilmente diretti verso Mosca. «Tutti i droni sono stati rilevati e distrutti in modo tempestivo dai sistemi di difesa aerea russi. Non ci sono conseguenze per le persone e le infrastrutture»: ha detto il governatore della regione di Kaluga, Vladislav Shapsha.

La guerra del grano

Anche l’esercito russo fa ampio uso dei droni nelle sue azioni militari. Nella notte è stato colpito il porto fluviale di Reni, sul Danubio. Reni è uno dei porti ucraini dove ci sono silos che contengono enormi quantità di grano e altri prodotti cerealicoli, in attesa di essere esportati. 

«I terroristi russi hanno attaccato la regione di Odessa due volte la scorsa notte con droni d’attacco. L’obiettivo principale sono le infrastrutture portuali e cerealicole nel sud della regione»: ha detto il governatore di Odessa, Oleh Kiper.

Un obiettivo non tenuto nascosto dai russi, che nell’ultimo mese hanno attaccato più volte i magazzini di grano e i porti ucraini. 

Questa strategia è iniziata il mese scorso, da quando la Russia ha deciso unilateralmente di sfilarsi dall’Accordo del Mar Nero. Un accordo di fondamentale importanza stipulato con le Nazioni Unite, che ha permesso le esportazioni di grano dai porti russi e da quelli ucraini. Ma la Russia ha deciso il mese scorso di non rinnovare l’accordo causando un aumento dei prezzi dei prodotti cerealicoli. 

La Russia, non contenta della già delicata situazione, ha continuato a prendere di mira i porti russi e i magazzini di grano, causando l’aumento dei prezzi delle materie prime e la perdita di buona parte del raccolto.

L’Ucraina però, ha reagito al ricatto della Russia e nelle scorse settimane ha fatto sapere che alcune navi cargo bloccate nei porti sarebbero partite. La Russia ha fin da subito minacciato di attaccare le navi e infatti, la scorsa settimana, l’esercito russo ha sparato dei «colpi di avvertimento» a una nave che si dirigeva nei porti ucraini. 

Dunque, l’Ucraina ha annunciato l’apertura di un «corridoio umanitario» per far partire le navi bloccate nei porti. Così, oggi è partita una nave cargo che aspettava di poter lasciare l’Ucraina da febbraio 2022.

«Una prima nave ha utilizzato il corridoio temporaneo per le navi mercantili da e per i porti di Odessa»: ha dichiarato il vice primo ministro, Oleksandr Kubrakov.

L’Ucraina rivendica gli attacchi al ponte di Crimea

Questa mattina, il Servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu) ha rivendicato gli attacchi al ponte di Crimea, avvenuti nell’ottobre del 2022 e nel luglio del 2023. 

«Quando è avvenuta l’esplosione, eravamo così felici e abbiamo iniziato a congratularci a vicenda. Questo è stato un momento molto emozionante per tutti noi e per la nostra vittoria, che sicuramente arriverà presto»: ha detto il capo della Sbu, Vasyl Maliuk.

La Sbu ho fornito in esclusiva a Cnn il video dell’attacco compiuto il mese scorso, facendo sapere che è avvenuto grazie a una nuova tecnologia: i droni marini “Sea Baby”.

Il fatto che l’Ucraina abbia deciso di rivendicare queste azioni militari solo ora, sembra avere lo scopo di avvertire l’esercito russo della nuova tecnologia. Infatti, a seguito dei due attacchi al ponte di Crimea i vertici militari e i funzionari ucraini sono stati molto cauti nel rivendicare queste operazioni belliche, lasciando dichiarazioni anonime in cui si ammetteva il coinvolgimento dell’esercito di Kyev.

«Siete interessati a sapere come sono fatti esattamente i droni marini della Sbu? Siete i benvenuti: pubblichiamo foto e video unici di Sea Baby. La rotta è solo in avanti, verso la Vittoria!»: ha scritto su Telegram il Servizio di sicurezza ucraino, pubblicando foto e video delle armi utilizzate negli attacchi al ponte.

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