Kiev ha subito uno dei più grandi attacchi dall’inizio della guerra, proprio nel giorno in cui si commemora l’Holodomor, la carestia provocata in Ucraina tra il 1932 e il 1933 dall’Unione sovietica provocando milioni di morti. Nella scorso notte verso la capitale ucraina, sono volate decine di droni russi: 71, secondo le informazioni fornite da Kiev, sono stati abbattuti dalla difesa. «Più di 70 Shahed (di progettazione iraniana, ndr) sono stati lanciati contro l’Ucraina nella notte del genocidio dell'Holodomor. Terrore consapevole, in questo momento particolare. La leadership russa è orgogliosa di poter uccidere», ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, ricordando la concomitanza della data. Il genocidio è storicamente negato da Mosca.

Kiev, edifici al buio

L’offensiva di Mosca ha comunque provocato almeno cinque feriti e danni alle infrastrutture. I frammenti di un drone distrutto sarebbero finiti su un asilo nido. Circa duecento edifici, di cui 77 residenziali, sono rimasti senza elettricità dopo essere stati colpiti dall’attacco. Le autorità ucraine hanno fatto sapere di essere al lavoro per ripristinare prima possibile le forniture. Nelle ultime settimane, comunque, si sono intensificati gli attacchi verso Kiev, anche se gli analisti definiscono quello della notte scorsa l’operazione «più massiccia» ordinata dal Cremlino.

L’escalation sembra confermare l’allarme lanciato dal governo di Kiev sulle intenzioni militari russe: con l’arrivo dell’inverno punta a rilanciare una campagna aerea per cercare di distruggere il sistema energetico ucraino, come ha cercato di fare lo scorso anno durante i mesi più freddi.

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