Per la quinta volta da quando è presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato in Africa subsahariana. Nella notte del 13 marzo, accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, è iniziata la visita di stato di Mattarella in Kenya. Giunto a Nairobi ha incontrato alla State house il presidente keniota William Ruto con il quale ha avuto un breve incontro bilaterale.

Dopo il meeting Mattarella ha tenuto un punto stampa con i giornalisti. «È un’accoglienza nel segno dell'amicizia. Sono onorato di essere qui a Nairobi. L’Italia considera il Kenya un esempio virtuoso di democrazia e di modello di crescita virtuosa e sostenibile. I rapporti tra i nostri due paesi sono eccellenti. Consideriamo il Kenya un partner di grande importanza per l’Italia», ha detto il presidente.

«Il rafforzamento delle nostre relazioni è stato oggetto dei colloqui di questa mattina, improntati alla piena sintonia e alla determinazione del percorso da percorrere – ha aggiunto – La collaborazione scientifica e tecnologica è di grande eccellenza. Il centro spaziale di Malindi è di grande successo e comune è la direzione a farlo crescere. È una collaborazione che vogliamo intensificare, insieme a quella culturale».

Qui di seguito è riportato il programma della visita di stato del presidente Mattarella:

Ambiente e migrazione

Il 15 marzo il presidente sarà a Malindi, dove visiterà il centro spaziale Luigi Broglio. Mentre il giorno seguente terrà un incontro all’università di Nairobi sui temi del cambiamento climatico e poi, prima di ripartire per Roma, visiterà l’acceleratore l’E4impact. Durante il suo discorso Mattarella ha toccato sia questioni ambientali che legate al fenomeno migratorio.

«Speriamo che oggi Nairobi veda un po di pioggia, ma la siccità è allarmante ed è un sintomo delle conseguenze del cambiamento climatico, anche in Europa. Per questo esortiamo la comunità internazionale a procedere con decisione nei comportamenti virtuosi e nel contrastare il cambiamento climatico», ha detto Mattarella.

Sui migranti: «I problemi comuni sono affrontabili in maniera efficace con un buon modulo di collaborazione. Questo vale anche per il tema dei migranti. Noi cerchiamo collaborazione con i paesi di origine e transito, ma si tratta di un fenomeno di dimensione epocale e crescente, non è affrontabile a livello bilaterale. Serve una congiunta, lucida e ben organizzata azione europea».

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