Marie studia storia dell’arte e vive nella residenza studentesca Poissonniers nel 18° arrondissement a Parigi (il suo nome vero è un altro, ma ci ha chiesto di non usarlo perché teme di essere riconosciuta).

I muri della sua stanza sono tappezzati di foto degli amici e cartoline della Bretagna, in cui è nata e cresciuta. Marie ci ha appeso tre grandi poster di mostre del Louvre, di cui una sul disegno bolognese del Cinquecento, a cui ha lavorato anche lei, racconta. Si intravede anche un festone colorato con su scritto “Happy birthday”. Dice che il suo compleanno è stato il mese scorso, ma lei vuole tenere le decorazioni ancora per un po’.

Tra qualche mese dovrà staccare tutto, dice. «Non lo farei, ovviamente, se non mi costringessero allo sfratto. Qui è dove vivo».

Un evento eccezionale

Marie è una dei 2mila studenti di Parigi che a giugno dovrà lasciare la residenza studentesca in cui vive per ospitare il personale di Olimpiadi e Paralimpiadi.

La regione dell’Ile-de-France sta faticando nel trovare abbastanza strutture per gli atleti, lo staff e i volontari in arrivo per i giochi, mentre alberghi e alloggi privati registrano prezzi sempre più alti, triplicando, e in alcuni casi quintuplicando, le loro tariffe estive.

Tra le soluzioni proposte per ovviare la mancanza di posti letto, nel maggio 2023 il ministero dello Sport ha annunciato la requisizione di alcune residenze studentesche della regione parigina, tutte gestite dal Centre régional des œuvres universitaires et scolaires (Crous).

«Il censimento effettuato ha già permesso di identificare quasi 18mila posti disponibili durante le Olimpiadi, di cui circa 3.200 al Crous», ha spiegato il ministero dello Sport a Le Monde. Il Crous ha parlato dell’operazione come un contributo a «un evento eccezionale per il nostro paese», alla cui riuscita «il Crous, come tutti gli attori pubblici, sarà partecipe».

La scadenza dei contratti di locazione per questi alloggi è stata fissata al 30 giugno 2024, ma l’annuncio ha nel frattempo suscitato numerose polemiche.

Senza alloggio

«Per consentire l’organizzazione dei giochi olimpici destinati ai più ricchi […], gli studenti saranno espulsi dalle loro case durante l’estate del 2024 e si ritroveranno senza alloggio!», ha postato su X il sindacato Union Étudiant.

La ministra dello Sport, Amélie Oudéa-Castéra, ha giustificando la decisione con l’importanza di accogliere gli agenti del servizio pubblico, «essenziali per l’organizzazione dei giochi», e scrivendo in un post su X che «gli studenti erano stati avvertiti fin dalla scorsa primavera di questa prospettiva».

Ma, nella maggior parte dei casi, i residenti negli alloggi Crous vivono lì grazie a borse di studio e per loro sarebbe finanziariamente difficile sostenere un affitto medio parigino. Inoltre, più del 20 per cento di loro sono stranieri, in particolare franco-algerini, e per loro è spesso difficile tornare nei propri paesi di provenienza, anche solo per due mesi.

Molti studenti, inoltre, conseguiranno la laurea proprio durante l’estate 2024 e a settembre non saranno più eleggibili per le borse di studio abitative, di cui pertanto smetteranno di godere due mesi prima di quanto avrebbero invece diritto.

Una soluzione temporanea

A seguito di una procedura legale avviata dal sindacato Solidaires, il tribunale amministrativo di Parigi aveva sospeso l’ordine del ministero, ma dopo numerosi dibattiti a dicembre 2023 il Consiglio di Stato ha stabilito che non c’è bisogno di pronunciarsi. La requisizione è quindi confermata.

Dopo le proteste, il Crous ha spiegato che meno del 7 per cento degli alloggi è interessato da questa mobilitazione e che agli studenti che desiderano rimanere a Parigi durante l’estate potranno essere offerti alloggi temporanei.

Ma sulle residenze per il rialloggio, che dovevano essere annunciate a febbraio, non si ha ancora notizia e a tre mesi dallo sfratto gli studenti non sanno dove vivranno questa estate. Nel frattempo, il Crous ha annunciato che dal 15 marzo ciascuno di loro verrà contattato individualmente per trovare «la soluzione abitativa più adatta».

L’incertezza

La presidente della Federazione delle associazioni studentesche generali (Fage), Maëlle Nizan, vede nell’ordinanza un’ulteriore “fonte di ansia” per gli studenti. Uno studente in precarietà finanziaria, oltre a doversi preoccupare delle spese mensili, con i giochi vivrebbe anche l’incertezza abitativa, che a sua volta mette a rischio i potenziali lavori estivi di questi ragazzi, dai cui guadagni dipende anche il ritorno all’università a settembre.

Ben il 49 per cento degli intervistati dal Crous ha dichiarato di non essere ancora sicuro in quale zona della regione parigina preferirebbe essere alloggiato, perché ancora non sa quali saranno i suoi programmi per l’estate.

Il rischio è esprimere a marzo una preferenza per una zona che poi a luglio e agosto si rivelerà non adatta alle necessità lavorative dello studente, costretto a viaggiare ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro.

Il trasloco

Tra i timori, poi, c’è anche quello di essere assegnati a stanze infestate da cimici o topi, soprattutto a seguito della recente crisi sanitaria di Parigi.

Secondo Marie anche nel caso in cui il trasloco, anzi il doppio trasloco per chi vuole recuperare il suo alloggio a settembre, dovesse andare in porto, si tratterebbe comunque di un ingente carico non solo economico, ma anche logistico, di tempo e salute mentale.

«Ci sono ragazzi che non conoscono nessuno in città, che non parlano francese e non sanno come funziona l’organizzazione del trasloco, che a Parigi è un casino indicibile», dice Marie. «Nessuno ha una macchina qui, e ancor meno gli studenti, quindi come facciamo per trasferire tutte le nostre cose? Prendiamo la metro? Ma dai».

Chiamata a rispondere sulla questione, il ministro dell’Istruzione superiore Sylvie Retailleau ha parlato dei giochi come una grande opportunità abitativa futura per gli studenti. In un’intervista rilasciata a Le Parisien, ha spiegato, infatti, che «1.667 alloggi nel villaggio olimpico e nel villaggio della stampa, di cui 1.300 a Seine-Saint-Denis, saranno convertiti in alloggi per studenti dopo le Olimpiadi» a partire dal «primo semestre dell’anno accademico 2024-2025».

Il risarcimento

Ma secondo Nizan, neanche l’aggiunta di queste nuove 1.600 unità basterebbe a colmare «l’arretratezza che abbiamo oggi», sottolineando il rapporto di un’unità Crous ogni 17 studenti bisognosi di borsa di studio abitativa.

Il governo ha anche annunciato che agli studenti sfrattati verrà offerto un risarcimento di 100 euro, oltre a due biglietti gratuiti per assistere agli eventi delle Olimpiadi. «Misure del tutto estranee alle loro esigenze», ha commentato Nizan.

Marie è arrabbiata. Vorrebbe organizzare una manifestazione di protesta, ma molti residenti non vogliono mettersi contro il Crous, oppure sono troppo amareggiati per partecipare alle attività dei sindacati. Ma Marie continua a consegnare volantini tra i suoi coinquilini e dice che metterà degli striscioni di protesta fuori dalla sua finestra.

«Ci promettono una nuova residenza, 100 euro e biglietti di ingresso per i giochi, ma a noi non interessa» dice Marie. «Noi vogliamo rimanere qui perché questa è casa nostra».

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