Oggi i vertici dell’esercito ucraino hanno riferito di un «parziale successo» nei combattimenti nel sud-est del paese, dove i militari continuano a condurre operazioni offensive. Il portavoce dello Stato Maggiore, Andriy Kovaliov, ha detto: «I combattimenti particolarmente pesanti continuano nella zona orientale di Lyman e nella regione di Donetsk». Kovaliov ha poi sottolineato come le posizioni raggiunte dall’esercito nella controffensiva si stiano rafforzando.

Questi progressi sono stati annunciati appena un giorno dopo che il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha ammesso con rammarico che la controffensiva stava procedendo più lentamente rispetto alle aspettative.

Intanto la Santa sede ha comunicato l’invio dell’elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, «nella zona di Kherson». «A seguito della distruzione della diga», si legge nella nota, «la popolazione innocente si trova in grande difficoltà e molte persone hanno perso la vita. La missione di Krajewski è di stare con la gente, pregare con loro e portare un abbraccio e il sostegno concreto da parte del pontefice».

Colpito il ponte di Chonhar

Il ponte stradale di Chonhar è stato colpito, nella notte, da missili lanciati dalle forze ucraine. Il ponte, chiamato “porta della Crimea”, ha un’importanza strategica per entrambi gli eserciti, essendo uno dei pochi collegamenti tra la Crimea e l’Ucraina. Questo collegamento è di particolare rilevanza per l’esercito russo, che lo utilizza per spostarsi dalla Crimea alle zone occupate dell’Ucraina continentale.

Un funzionario ucraino dell’organo di governo della regione di Kherson, Yuriy Sobolevsky, ha detto: «L’attacco è stato un duro colpo per la logistica militare degli occupanti. L’impatto psicologico sugli occupanti e sul loro potere è ancora più rilevante. Non c’è posto nel territorio della regione di Kherson dove possano sentirsi al sicuro». Dall’altra parte, il governatore filorusso di Kherson, Vladimir Saldo, nominato a seguito dell’occupazione militare, ha commentato il fatto dicendo che il ponte ha subìto dei danni ma non ci sono state vittime. 

Saldo ha inoltre sottolineato che i missili lanciati dall’esercito ucraino sono probabilmente missili da crociera Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna. Il governatore russo ha aggiunto: «I terroristi di Kiev vogliono intimidire i residenti di Kherson e seminare il panico tra la popolazione, ma non ci riusciranno. Sappiamo come riparare rapidamente i ponti: il passaggio dei veicoli sarà ripristinato in un futuro molto prossimo. Il collegamento tra la regione di Kherson e la Crimea continuerà a funzionare».

Si teme un attacco alla centrale di Zaporizhzhia

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha lanciato un allarme per un possibile attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Tramite una dichiarazione video postata su Telegram, il presidente ucraino ha detto: «L’intelligence ha ricevuto informazioni secondo cui la Russia sta considerando lo scenario di un atto terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia».

L’accusa è stata respinta in modo netto dal Cremlino che l’ha definita «un’altra bugia». La centrale nucleare è la più grande d’Europa ed è al centro delle vicende della guerra da quando è stata occupata militarmente dai russi. I rischi legati all’attività nucleare sono altissimi, tanto che la comunità internazionale ha compiuto numerosi sforzi per far si che la zona venisse smilitarizzata.

L’adesione alla Nato

Il cancelliere della Germania, Olaf Scholz, in un discorso pronunciato oggi al Bundestag, ha promesso garanzie di sicurezza a lungo termine all’Ucraina e ha parlato del suo ingresso nella Nato. 

«Dobbiamo dare uno sguardo sobrio alla situazione attuale. Il governo di Kiev ha riconosciuto che non sarebbe stato in grado di unirsi al blocco atlantico mentre era in guerra. Pertanto, suggerisco di concentrarci sulla massima priorità, vale a dire il rafforzamento del potere di combattimento dell’Ucraina», ha detto Scholz. 

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