- Banche, assicurazioni e società di servizi con grandi edifici e migliaia di dipendenti devono affrontare l’impennata dell’elettricità. La riduzione dei consumi non è più questione di immagine ma diventa un costo importante da abbattere.
- In Intesa Sanpaolo la maggior parte delle unità immobiliari sono dotate di sistemi che tengono sotto controllo illuminazione, raffrescamento e riscaldamento e permettono di intervenire quando emergono degli scostamenti rispetto ai target.
- Accenture usa l’internet of things e ha deciso la migrazione da un data center fisico alla “nuvola” per tagliare la spesa energetica sia dei server, sia dei relativi condizionatori. Allianz riorganizza gli spazi e ottimizza le corse degli ascensori.
Intelligenza artificiale, internet of things, sensori, cloud: nelle grandi aziende sono queste le armi che si imbracciano per combattere emissioni di CO2 e caro-energia. Pannelli solari e lampadine a led sono ormai dati per scontati, così come l’acquisto di elettricità da fonti rinnovabili. Ora si utilizzano strumenti più sofisticati.
Soprattutto nelle società con migliaia di dipendenti concentrati in enormi edifici: già anni fa avevano avviato una riduzione dei consumi energetici per soddisfare i criteri Esg (Environmental, social and governance) richiesti dagli investitori e dai clienti, ma adesso l’impennata della bolletta diventa un costo rilevante da abbattere e la battaglia contro gli sprechi conquista una crescente attenzione come dimostrano i casi di Intesa San Paolo, Accenture e Allianz.
Per Intesa bolletta da 110 milioni
In Italia il gruppo Intesa Sanpaolo occupa oltre tre milioni e mezzo di metri quadri tra uffici, filiali e centri di calcolo sparsi in giro per il paese in cui lavorano 75 mila persone. I consumi annui nel 2021 si aggirano sui 370 gigawattora (più o meno quanto 130 mila famiglie) e di conseguenza la bolletta è bella pesante: nel bilancio 2021 le spese energetiche ammontavano a 110 milioni di euro.
Il gruppo si avvale di alcuni fornitori di luce a gas con i quali sono stati negoziati prezzi predeterminati per il medio-lungo periodo. E da diversi anni i fornitori garantiscono, nel caso dell’elettricità, che essa proviene esclusivamente da fonti rinnovabili.
«Come spesso succede per le grandi aziende, abbiamo contratti di medio periodo svincolati dalla volatilità dei prezzi e sino a tutto il 2022 siamo riusciti a proteggerci dai rincari», racconta Alfonso Izzo, responsabile ambiente, energia e sistemi di gestione di Intesa Sanpaolo.
«Negli ultimi quattro anni abbiamo ottenuto importanti riduzioni dei nostri consumi energetici. Del resto è da anni che il gruppo ha preso l’impegno di ridurre il proprio impatto sull’ambiente e nel piano di impresa 2022-25 ha stabilito di azzerare le emissioni dirette di CO2 entro il 2030».
Per raggiungere questo obiettivo l’arma principale utilizzata da Intesa Sanpaolo è il monitoraggio: questo vuol dire che la maggior parte delle unità immobiliari sono dotate di sensori che tengono sotto controllo l’andamento dei consumi di energia e permettono di intervenire quando emergono degli scostamenti rispetto ai target.
«Dal 2020, per alcuni edifici particolarmente energivori come il grattacielo di Torino, ci avvaliamo anche dell’intelligenza artificiale: grazie a questi sistemi avanzati di monitoraggio abbiamo ottenuto significative riduzioni dei consumi».
In pratica, se un’area di un edificio in quel momento non è frequentata, il sistema riduce l’illuminazione e interviene sulla climatizzazione dell’aria. Così come interviene direttamente o segnalando il problema ai tecnici, se rileva uno scostamento rispetto ai consumi previsti in quel momento.
Accanto a queste soluzioni ci sono gli investimenti in tecnologia: dopo aver sostituito tutte le lampade a incandescenza con i led, sono stati installati, dove era possibile, pannelli solari e in alcuni casi impianti geotermici. «Inoltre, ove la fascia climatica lo consente, sono in corso di sostituzione le caldaie a gas con pompe di calore alimentate con l’elettricità, che lo ripeto, è tutta da fonti rinnovabili». A questo si affiancano interventi di comunicazione e di formazione per sensibilizzare sul risparmio energetico.
Accenture taglia gas e data center
Gli uffici di Accenture sono distribuiti in una trentina di edifici di cui i due più grandi, a Milano e Roma, rappresentano da soli l’80 per cento degli spazi occupati dalla società di consulenza. I dipendenti sono oltre 20mila.
Ma Accenture è un’impresa particolare, dove il consulente non ha più la scrivania fissa, di frequente è presso i clienti e se deve lavorare in sede, prenota in anticipo una postazione o una sala meeting. Più o meno gli uffici di Accenture potrebbero accogliere la metà dei dipendenti della società.
Nel 2019 Accenture ha investito più di 360 milioni per rinnovare 70 mila metri quadrati di spazi di lavoro e progettarli all’insegna della sostenibilità e dell’efficienza energetica.
La sede centrale di Milano è stata realizzata in modo da ridurre del 20 per cento le emissioni di CO2, utilizza energia rinnovabile e luci a basso consumo. Inoltre, una rete di oltre 5mila sensori Iot (Internet of things) consente di monitorare i parametri ambientali interni, calibrando automaticamente temperatura e illuminazione. E i pannelli solari installati sulle due facciate aumentano del 20 per cento la performance energetica dell’edificio.
«Dal 2022 acquistiamo solo energia elettrica da fonti rinnovabili e i nostri edifici non si alimentano più col gas, tranne qualche piccola eccezione, e utilizzano pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento», spiega Francesca Patellani, corporate services & sustainability lead Accenture Italia, Europa Centrale e Grecia.
«Grazie al sistema di monitoraggio dei consumi di energia e acqua, possiamo identificare eventuali scostamenti rispetto a determinati benchmark. Le nostre sedi sono servite da building management system che ci permettono di raccogliere tutti i dati sui consumi e di intervenire quando un certo locale non è utilizzato in quel momento. Un’altra decisione importante è stata la migrazione da un data center fisico al cloud, che ci ha permesso di ridurre i consumi sia dei server, sia dei relativi condizionatori».
Per quest’anno il piano messo a punto da Patellani prevede un taglio dei consumi di kilowattora del 6 per cento rispetto al 2022.
Per raggiungere questo obiettivo la società ha preso due scelte strategiche: si è allineata alle direttive del governo Draghi (come abbassare la temperatura negli uffici a 19 gradi, ndr) e ha adottato chiusure selettive di illuminazione e condizionamento in base all’utilizzo degli spazi.
«In più abbiamo messo in rete tutti i circa 5mila monitor dei nostri uffici e riusciamo a spegnerli tutti insieme automaticamente da una certa ora della sera fino al mattino successivo. A queste azioni si aggiunge una continua messa a punto degli impianti per gestire in modo ottimale i consumi di energia. E poi abbiamo spento l’acqua calda visto che in ufficio ci si limita a lavare le mani», dice Patellani.
Oltre a monitorare i consumi, una speciale task force di Accenture si è anche applicata al tema dell’acquisto dell’energia. È stato scelto un solo fornitore per le sedi più grandi con il quale era stato siglato un contratto molto conveniente e particolarmente complesso che è scaduto a dicembre. E quindi adesso la bolletta si è impennata: «Da quest’anno con il nuovo contratto il prezzo è più che raddoppiato rispetto al 2022 e prevediamo di spendere 5,5 milioni di euro».
Allianz ottimizza pure gli ascensori
Oltre al grattacielo Torre Allianz a Milano, la compagnia di assicurazioni tedesca ha altre sedi importanti a Trieste, Torino e Roma. Complessivamente i dipendenti in Italia sono 4.700. Grazie alla stipula di un contratto per l’elettricità a prezzo fisso per tutto l'anno, nel 2022 «l'aumento della bolletta energetica è stato contenuto rispetto all'anno precedente», spiegano alla compagnia. E parallelamente i consumi energetici sono stati ridotti.
Dovendo rispondere agli obiettivi di efficientamento stabiliti dall'intero gruppo, Allianz in Italia monitora i dati ambientali dal 2001. Nel 2022, a seguito della crisi energetica, la compagnia ha intensificato le azioni per ridurre i consumi: ad esempio, riorganizzando gli spazi di lavoro, intervenendo sul funzionamento degli impianti di trattamento e condizionamento dell'aria, rimodulando i limiti di temperatura degli ambienti.
Sono stati adottati anche interventi sull’illuminazione: il miglioramento delle tempistiche di spegnimento automatico di varie aree comuni, l'ottimizzazione delle corse degli ascensori, il fermo automatico delle scale mobili quando non utilizzate, e altri investimenti su illuminazione a lampade a basso consumo. Allianz cerca anche di coinvolgere i dipendenti.
Per esempio aderendo ad appuntamenti annuali come Mi'Illumino di Meno (promosso da Caterpillar Rai Radio2) e l’Ora della Terra (lanciata dal Wwf) con lo spegnimento simbolico delle principali sedi di lavoro.
Sono state avviate inoltre campagne di sensibilizzazione sulla intranet aziendale mentre da tempo è attiva una sezione del portale dedicata ai temi più generali della sostenibilità. Vedere il grattacielo Allianz con le luci accese la sera tardi sarà sempre più difficile.
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