I casi Covid continuano a salire, ma l’aumento è inferiore rispetto a quello registrato nelle ultime settimane. Nel periodo compreso tra il 14 e il 20 settembre sono stati registrati 36.081 casi, con una crescita del 17,3 per cento rispetto alla settimana precedente quando si era registrato un aumento del 44 per cento.

Secondo i dati del monitoraggio Covid-19 curato dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, al 20 settembre risultano occupati il 4,1 per cento dei posti disponibili in area medica con un totale di 2.533 ricoverati, la settimana passata la percentuale si attestava al 3,8 per cento. Le regioni con il maggior numero di posti occupati sono l’Emilia Romagna (466), il Veneto (236) e la Toscana (204).

In terapia intensiva risulta occupato l’un per cento dei letti, con un totale di 91 ricoverati. La percentuale è lievemente salita rispetto alla settimana scorsa, quando l’occupazione toccava lo 0,9 per cento dei posti totali. 

L’incidenza dei nuovi casi Covid nell’ultima settimana continua a salire. Tra l’11 e il 17 settembre i dati mostrano un’incidenza dei casi pari a 59 per 100mila abitanti, rispetto alla scorsa settimana in cui l’incidenza era di 45 casi per 100mila abitanti.

La fascia d’età in cui si registra il tasso di incidenza più elevato rimane quella dei novantenni, ma si segnala un aumento anche in tutte le altre fasce. 

Per cercare di tutelare le persone più fragili la regione Campania ha reintrodotto nelle strutture ospedaliere l’obbligo di indossare le mascherine in tutti i reparti per chi lavora, per i pazienti e per i visitatori.

L’indicazione degli esperti rimane quella di vaccinarsi. La direttrice esecutiva dell’agenzia europea per i medicinali, Emer Cooke, ha sottolineato che «la pandemia potrebbe essere finita, ma la minaccia del Covid-19 è ancora reale. Abbiamo raccomandato che se hai 60 anni o più, se hai un sistema immunitario indebolito e condizioni di salute di base o se sei incinta, dovresti vaccinarti contro il Covid».

La situazione con l’apertura delle scuole

«Bisogna avere un atteggiamento di tranquillità perché i numeri del contagio sono aumentati, in numero assoluto, però c'è stata di mezzo l’estate e la riapertura delle scuole, due momenti in cui c’è una grossa circolazione di persone», ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un’intervista al Corriere della sera.

Una particolare attenzione è rivolta alla scuola. «È necessario evitare assolutamente il ritorno alle mascherine e alla didattica a distanza. Per fare questo abbiamo istituito un tavolo interdisciplinare per verificare insieme quali misure adottare per dare serenità ai ragazzi, al corpo docente e non docente e ai familiari a casa», ha affermato il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, al tg1.

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