Non servono grandi rilanci di immagine per Lorella Cuccarini, una che comunque – con gli alti e bassi di tutte le carriere – è sulla breccia da quasi quarant’anni. Eppure un anno fa, proprio al festival di Sanremo, qualcosa è successo: esibendosi con Olly e cantando La notte vola ha trovato una nuova sfaccettatura di popolarità. Torna ora all’Ariston come co-conduttrice della serata di venerdì, quella delle cover e dei duetti.

Per qualche generazione corrisponde un po’ a quello che è Cristina D’Avena (praticamente sua coetanea) per i cartoni animati: trentenni e quarantenni sono spesso cresciuti in sua compagnia, collegandola inconsciamente alla nostalgia per il proprio passato. Ma l’aspetto rilevante è che comunque da qualche anno è riuscita a riconvertirsi e a diventare un volto noto anche per i più giovani.

Il rapporto con i giovani

Lo ha fatto principalmente entrando nel cast di Amici di Maria De Filippi, palcoscenico che le ha dato una nuova visibilità. Così, nella conferenza stampa di presentazione del festival, ha parlato proprio dei ragazzi: «Questa gioventù è estremamente fragile», ha detto. «Tre anni di misure legate al Covid sono state più faticose e difficili da digerire».

«Questo è il momento per i genitori di capire soprattutto quando i nostri ragazzi non ci parlano. Questi sono i momenti in cui dobbiamo stare vicini e sapere interpretare i loro silenzi piuttosto che quello che ci raccontano. Credo che i nostri ragazzi abbiano bisogno di immaginare, sognare e sperare di raggiungere un futuro luminoso per loro. Probabilmente noi dobbiamo, con la nostra esperienza di vita, cercare di aiutarli».

La notte vola

ANSA

Così Cuccarini è riuscita un anno fa a diventare anche un meme, ballando su La notte vola (che riproporrà anche quest’anno) e facendo immaginare sui social di avere un ritratto, a casa, che invecchia al suo posto come Dorian Gray. Riuscendo così a unire generazioni diverse, superando anche il rischio di polemiche.

E facendo dimenticare un fatto: in una Rai sempre influenzata dalle lottizzazioni politiche, lei rappresenta la quota sovranista. Qualche tempo fa, in un’intervista a La Verità, aveva espresso posizioni anti-migratorie.

Aveva detto che lo «spread non ci fa vivere» e che Marcello Foa – allora presidente della Rai, oggi conduttore di un programma controverso su RadioUno – le aveva «aperto gli occhi» su quanto l’informazione fosse manipolata. Aveva espresso scetticismo verso le istituzioni europee e ammirazione per Alberto Bagnai e Paolo Savona.

Ma – in un Sanremo che ostenta la propria equidistanza da ogni questione partitica – tutto questo rimane ben chiuso in un cassetto: «Io sono la quota nazionalpopolare di questo festival», ha detto Cuccarini in conferenza stampa. E in effetti nessuno può darle torto.

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