In un emendamento che sarà consegnato a stretto giro il governo proporrà un “perdono” fiscale, di fatto un condono penale, che estinguerà i reati di chi non ha dichiarato o ha dichiarato il falso al fisco
Il governo ha intenzione di “perdonare” gli evasori fiscali con un provvedimento ad hoc, inserito nel pacchetto di emendamenti governativi alla manovra da consegnare nelle prossime ore.
L’idea, annunciata dal viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, mira a recuperare il denaro che il fisco non ha mai visto dagli evasori: a chi salderà il debito e pagherà la sanzione accessoria, lo stato estinguerà tre reati, l’omessa dichiarazione dei redditi, l’omesso versamento e la dichiarazione infedele. Il tutto tramite una “causa estintiva per comportamento riparatoria”, come la chiamano i tecnici di ministero della Giustizia e i colleghi dell’Economia.
Lo scopo
La normativa è una copia carbone di un provvedimento del 2000 e dovrebbe durare per un periodo limitato. Il provvedimento si inserisce comunque nel quadro della “pace fiscale” che interviene anche sulle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro che sta caratterizzando le prime settimane di governo Meloni. Oltre a questo provvedimento, l’esecutivo sta anche lavorando a un tetto del contante a 5.000 euro e all’eliminazione dell’obbligo del pos al di sotto di una certa soglia. In manovra, anche l’ampliamento della flat tax per le partite Iva.
Lo scopo è quello di recuperare denaro che lo stato aveva già dato per perso in un momento difficile, ma l’altra faccia della medaglia sarebbe comunque un premio a chi, a differenza dei contribuenti onesti, ha ingannato il fisco. Resta l’obbligo di restituire l’intero importo: la sola omissione di una rata metterebbe fine all’intera procedura.
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