Due esplosioni hanno colpito ieri l’area intorno all’aeroporto di Kabul, dove da giorni migliaia di afghani si affollano cercando di fuggire dal paese a bordo degli aerei della coalizione Nato.

Almeno 30 persone sono morte e altre 120 sono rimaste ferite, ma alcuni parlano di oltre 60 decessi e 140 feriti. Il portavoce del dipartimento della Difesa americano John Kirby ha detto che l’aeroporto ha subito «un complesso attacco» e ha confermato che ci sono morti e feriti anche tra i militari americani. Diversi media americani parlano di almeno dieci marine morti. Prima di ieri, l’ultimo decesso in combattimento avvenuto nel paese risaliva al febbraio 2020.

Secondo un testimone che ha parlato con l’agenzia Reuters c’erano «400-500 persone», soprattutto donne e bambini, nei pressi del luogo dove si è verificata la prima esplosione.

Si è trattato del primo attacco a Kabul da quando i Talebani hanno occupato la città, lo scorso 15 agosto.

La dinamica

La prima bomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi dell’Abbey gate, uno degli ingressi presidiati dalle forze Nato e utilizzati dai civili afghani per entrare nell’aeroporto. La seconda esplosione sarebbe invece avvenuta poco lontano dal Baron Hotel, alcune centinaia di metri più a sud dell’Abbey gate, un’area in genere presidiata dai militari britannici.

Nessun cittadino britannico, né francese è stato coinvolto nell’attacco, hanno fatto sapere i governi dei due paesi.

Dopo le esplosioni, diverse fonti sul posto riportano che sono stati sparati numerosi colpi di armi leggere, ma non è chiaro se si è trattato di un conflitto a fuoco né chi è stato coinvolto. Secondo alcuni testimoni, i Talebani avrebbero sparato in aria per disperdere la folla dopo le esplosioni.

Le prime ricostruzioni parlano di un doppio attentato suicida, ma non ci sono ancora conferme. L’attacco non è ancora stato rivendicato, ma molti sospettano che i responsabili possano essere collegati all’Isis – provincia di Khorasan, l’articolazione dell’organizzazione terroristica Stato islamico che opera in Afghanistan e che si è spesso scontrata con i Talebani e con al Qaida.

Gli avvertimenti

Un attacco contro l’aeroporto era atteso da giorni e questa mattina il ministro britannico per le Forze armate, James Heappey, aveva detto che un «attacco molto letale» poteva colpire l’aeroporto nel giro di poche ore.

Gli Stati Uniti e i paesi alleati avevano lanciato l’allarme già nei giorni scorsi, chiedendo ai propri cittadini di non recarsi in aeroporto a causa della minaccia di un attacco da parte dell’Isis del Khorasan. Anche agli afghani è stato chiesto di allontanarsi e, secondo diverse fonti, l’Abbey gate era chiuso per ragioni di sicurezza al momento dell’esplosione. Nonostante gli avvertimenti, migliaia di persone sono comunque rimaste nei pressi dell’aeroporto. «La gente è in un tale stato di disperazione che non presta attenzione a questo tipo di avvertimenti», ha detto Secunder Kermani, corrispondente da Kabul della Bbc.

Credits: Agenzia Nova

L’aeroporto

Fino dalla metà di agosto, l’aeroporto di Kabul è utilizzato dai paesi Nato per evacuare il loro personale civile e militare, oltre gli afghani che hanno lavorato per loro e altri la cui vita è in pericolo sotto il nuovo regime.

Le evacuazioni dovrebbero proseguire fino al 31 agosto, quando in base agli accordi raggiunti a Doha tra Stati Uniti e Talebani, le ultime truppe Nato dovranno lasciare il paese e l’aeroporto passerà sotto il controllo afgano.

Le reazioni

L’attacco è stato condannato da tutti i principali leader politici dei paesi coinvolti nell’evacuazione. Il presidente francese Emmanuel Macron è stato tra i primi a commentare, annunciando che il suo paese proseguirà con le evacuazioni previste, che dovrebbero terminare domani sera. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito l’attacco «spregevole» e ha detto che gli afghani che non potranno essere evacuati «non saranno dimenticati».

Il presidente americano Joe Biden è stato informato dell’attacco e ha rinviato l’incontro con il primo ministro israeliano Naftali Bennet, da poco arrivato negli Stati Uniti. Biden aveva parlato per la prima volta del pericolo di un attacco da parte dell’Isis Khorasan una settimana fa.

Anche i Talebani hanno condannato «l’attacco contro i civili». Nel loro comunicato, sottolineano che l’area dove è avvenuta l’esplosione era sotto la responsabilità degli Stati Uniti.

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