A novembre sarà ancora sfida tra Joe Biden e Donald Trump. Sono queste le indicazioni del Super Tuesday delle primarie degli Stati Uniti in vista delle elezioni per la Casa Bianca di novembre, stando alle proiezioni della Cbs e di altre emittenti americane.

Il presidente in carica è dato vincente per i democratici in 15 Stati su 15: Iowa, Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia.

Trump conquista invece 12 Stati, perdendo solo in uno: il Vermont, dove è avanti Nikki Haley. La sfidante, però, secondo quanto riporta il Wall Street Journal avrebbe deciso di ritirarsi dalla corsa visti solo i due successi ottenuti.

La candidatura

Per ottenere la candidatura dal suo partito, Biden ha bisogno di 1.968 delegati per assicurarsi la nomination democratica. Entrando nel Super Tuesday, ne aveva 206. Le primarie e i caucus ne hanno offerti altri 1.420. Supponendo che Biden continui a vincere le primarie, potrebbe ottenere la candidatura al primo scrutinio, il 19 marzo con i risultati di Florida, Illinois, Kansas e Ohio.

Trump è entrato nel Super Tuesday con 273 delegati, ne sono necessari 1.215 per ottenere la nomination alla Convention nazionale repubblicana. Il voto di stanotte ha offerto 865 delegati, ma Nikki Haley ha impedito a Trump di rivendicarli tutti. Domenica scorsa Haley aveva vinto le primarie del Distretto di Columbia, diventando la prima donna a vincere le primarie presidenziali repubblicane nella storia. Solo circa 2.000 persone hanno votato alle primarie, ma ieri ha ottenuto la sua prima vittoria nel Vermont. Con i risultati di ieri, anche Trump potrebbe assicurarsi la nomination il 19 marzo, con i risultati di Arizona, Florida, Illinois, Kansas e Ohio.

Per Haley la partita sembra ormai chiusa, ma l’ex governatrice della Carolina del Sud non ha intenzione di mollare. Nikki Haley risponde indirettamente all'appello all'unità del partito repubblicano Donald Trump sostenendo che «l'unità non si raggiunge dicendo semplicemente “siamo uniti”». In un comunicato della campagna dopo i risultati del Super Tuesday, l'ex ambasciatrice all'Onu sottolinea che «resta un ampio gruppo di elettori repubblicani profondamente preoccupati da Trump». «Questa non è l'unità di cui il nostro partito ha bisogno per avere successo. Affrontare queste preoccupazioni renderà il partito e l'America migliori» ha concluso la rivale del tycoon che ha deciso di non tenere un discorso pubblico.

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