Il punto non è solo Peppa Pig, il centrodestra unito ha accolto tutte le istanze dei Pro Vita contro «il gender» e contro l’aborto al punto che ha sottoscritto un documento di impegni in cui l’interruzione della gravidanza viene definita come «la soppressione di una vita umana inerme e innocente». Il testo è stato preparato dall’associazione Pro Vita & Famiglia insieme a Massimo Gandolfini, promotore del Family Day che ritiene «l’omosessualità un disagio identitario».

Peppa Pig

C’è un video che circola in rete dove il responsabile cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, interrogato ancora una volta sull’episodio di Peppa Pig con una famiglia con una coppia di mamme dice che «le coppie omosessuali sono illegali», per poi aggiungere che si riferisce alle adozioni.

La polemica nelle scorse settimane l’ha sollevata direttamente lui, chiedendo alla Rai di non trasmettere l’episodio. Sui social il candidato dem Filippo Sensi ha condiviso il video della nuova risposta ed è subito partita la contropolemica: «Il Pd mi ha appena accusato di essere contrario alle coppie omosessuali con un becero taglio su una risposta a una domanda durante una trasmissione televisiva. Il Pd fa le solite fake news!».

Se da una parte Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni assicurano di essere per il mantenimento delle unioni civili e per il contrasto a ogni discriminazione, dall’altra insieme a Lega e Forza Italia, gli esponenti del partito di destra hanno partecipato in prima fila alla presentazione di un’iniziativa dei ProVita. Inoltre «I tre leader – e dunque Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi – hanno sottoscritto» il documento dei ProVita che si dichiara apertamente contro «il gender» e contro «l’aborto» chiedendo misure specifiche e concrete. Lo specifica una nota ufficiale dell’associazione Pro Vita & Famiglia inviata a Domani.

La conferenza stampa

La “Carta dei principi” è stata presentata da Gandolfini e Jacopo Coghe, portavoce dei Pro Vita, lo scorso 16 settembre. All’evento hanno presenziato Simone Pillon, l’affossatore del ddl Zan, per la Lega; Maurizio Gasparri per Forza Italia  – «una nostra vecchia conoscenza», ha detto Gandolfini –, e per Fratelli d’Italia addirittura due candidati: Maria Rachele Ruiu e Paolo Inselvini. 

Ruiu condivide su Twitter con Giorgia Meloni il simbolo “nun” accanto al suo nome, marchio dei cristiani perseguitati, ed è un’attivista pro vita. Inselvini, già consigliere comunale a Castegnato (BS) e responsabile di Fratelli d’Italia Brescia, è stato definito un «negazionista dell’aborto»: «È vero, Repubblica mi ha dato quella definizione, semplicemente perché affermo una verità», e cioè che «l’aborto è sempre la soppressione di un bambino innocente», ha commentato giorni dopo. La prima è candidata in Lazio, il secondo in Lombardia.

La “Carta” presentata da Pro Vita & Famiglia e Family Day «è stata sottoscritta dai leader delle forze della coalizione di centrodestra» comunica l’associazione. I punti, si legge nero su bianco, sono contro l’aborto, contro la legalizzazione della cannabis, contro l’eutanasia e infine «contro il gender».

Tra le proposte specifiche il contrasto alla carriera alias, che permette agli studenti transgender di cambiare nome a scuola e all’università; l’opposizione a qualunque progetto di legge per legalizzare l’adozione di minori sia per i single sia per le coppie di persone dello stesso sesso, a cui si aggiunge il no all’utero in affitto.

Sull’interruzione di gravidanza, «nella prospettiva di un riscatto morale che riconosca e condanni l’aborto per ciò che esso è, cioè la soppressione di una vita umana inerme e innocente» è «urgente almeno eliminare qualsiasi condizione sociale, economica o personale che oggi obbliga o induce a ricorrere all’aborto per interrompere una gravidanza, come peraltro previsto dalla stessa Legge 194/1978». In pratica è quanto dichiarato da Giorgia Meloni nelle scorse settimane.

Infine è prevista «l’istituzione di una Giornata Nazionale della Vita Nascente (25 marzo)», una proposta portata avanti dalla stessa Meloni in consiglio comunale a Roma insieme a Rachele Mussolini, la nipote del duce.

Dopo la presentazione del documento e la presenza dei parlamentari è arrivato l’endorsement di Gandolfini: «Non esiste un partito che rappresenti in toto i nostri princìpi, ma ce ne sono alcuni che accolgono molte nostre istanze e altri che propongono esattamente l’opposto, ovvero morte di stato, droga libera e mercificazione del corpo delle donne e dei bambini. Per questo motivo l’astensione è un crimine contro il bene comune».

Già nel 2019 aveva detto esplicitamente chi avrebbe votato per le europee: il partito di Giorgia Meloni. Il sito di Pro Vita & Famiglia è pieno di interviste ai candidati di centrodestra, tutte con titoli a tema, più un pezzo contro gli sfidanti: «I pericoli di una Sinistra contraria a vita, famiglia e libertà educativa».

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