Sono 133 i morti dell’attacco di venerdì sera alla Crocus City Hall di Mosca, un grande teatro nella periferia della capitale russa. Lo riferisce il Comitato investigativo russo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass. Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato dopo molte ore dall’attentato e, nel suo discorso televisivo alla nazione, ha fatto sapere che tutti e quattro gli uomini armati responsabili della sparatoria sono stati arrestati.

Alle 20 circa, un gruppo di uomini armati e in mimetica ha fatto irruzione nella sala e ha iniziato a sparare prima che iniziasse il concerto in programma. Hanno poi causato esplosioni, facendo crollare il tetto dell’edificio. Le forze di sicurezza hanno dichiarato che il bilancio dei morti è destinato ad aumentare, mentre i feriti sono invece almeno 145.

«Sul luogo dell’attacco terroristico nella sala concerti del Crocus City Hall, quando i servizi di emergenza hanno rimosso le macerie, sono stati trovati altri corpi», hanno riferito gli inquirenti. Secondo le notizie fin qui date dalle autorità russe, le persone sono morte a causa di ferite da arma da fuoco e avvelenamento da prodotti di combustione, e nell’attacco i miliziani hanno usato armi automatiche e un liquido infiammabile per incendiare i locali della sala concerti.

L’attacco è stato rivendicato da Isis-K, attraverso l’agenzia non ufficiale dell’organizzazione terroristica. Si tratta di un gruppo terroristico affiliato all’Isis, l’Isis-Khorasan appunto, attivo principalmente in Afghanistan, che prende il nome dalla regione che comprende Pakistan, Iran, Afghanistan e Asia Centrale. In un messaggio sul canale Telegram, il gruppo ha dichiarato di aver «attaccato un grande raduno (...) alla periferia di Mosca» e poi di essersi «ritirati sani e salvi nelle loro basi».

EPA

Il Comitato investigativo, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, ha riferito che, per l’attacco di ieri sera, sono stati fermati quattro sospettati nella regione di Bryansk, verso il confine con l’Ucraina, e gli inquirenti sono al lavoro per rintracciare i complici. Il Cremlino aveva fatto sapere che il direttore dei servizi di sicurezza Fsb, Alexander Bortnikov, aveva riferito al presidente Vladimir Putin dell’arresto di 11 persone, collegate all’attacco, tra cui «quattro terroristi che erano direttamente coinvolti nell’attacco terroristico».

In mattinata, centinaia di persone si sono messe in fila per donare sangue e plasma ai feriti dall’attacco. Lo ha riferito il ministero della Sanità russo. E il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin ha detto di aver deciso di annullare tutti gli eventi sportivi, culturali e altri eventi pubblici a Mosca nel fine settimana.

L’attacco

Il bilancio alla Crocus City Hall aggiornato ad almeno 40 morti e oltre 100 feriti

L’attacco è avvenuto nel quartiere di Krasnogorsk, fuori e dentro la sala da concerti Crocus City Hall dove stava per esibirsi la rock band Picnic. Un centinaio di persone sono state tratte in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate. Poco dopo all’interno dell’edificio è esploso un violento incendio. Per spegnerlo sono stati fatti alzare in volo alcuni elicotteri.

Lo scorso 7 marzo l’ambasciata americana a Mosca aveva messo in guardia i propri cittadini per possibili attentati terroristici. L’allarme era stato lanciato dopo che i servizi di sicurezza interni (Fsb) avevano detto di aver sventato un attacco con armi da fuoco contro i fedeli di una sinagoga nella capitale.

Il discorso di Putin

In un video messaggio di 5 minuti circa, il presidente russo ha fatto il suo primo discorso pubblico dall’attentato, assicurando che tutti e quattro gli aggressori sono stati arrestati. «La Federazione russa identificherà e punirà chiunque abbia preparato l’attacco terroristico», ha detto, annunciando la proclamazione del 24 marzo giornata di lutto nazionale. Lo ha definito un «sanguinoso e barbaro» attacco terroristico che ha colpito «persone pacifiche e innocenti, nostri compatrioti, inclusi bambini, adolescenti e donne».

«I nostri nemici non ci divideranno», ha continuato Putin, che ha paragonato gli autori dell’attacco ai nazisti: «I criminali si sono mossi a sangue freddo per uccidere, sparare ai russi a bruciapelo, come facevano una volta i nazisti».

Ha poi accusato l’Ucraina di aver preparato una finestra per attraversare il confine: «Hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, sul lato ucraino è stata preparata una finestra per attraversare il confine. Sono state arrestate in totale 11 persone», ha detto.

I medici ora combattono per salvare la vita di chi si trova in gravi condizioni, ha aggiunto Putin, ringraziando le squadre di soccorso, ambulanze e aeroambulanze, i soldati delle forze speciali, i vigili del fuoco e i soccorritori «che hanno fatto di tutto per salvare la vita delle persone, tirarle fuori dal fuoco», oltre ai cittadini comuni che «non sono rimasti indifferenti» e «hanno fornito i primi soccorsi».

Le vittime

Il bilancio delle vittime alle 14.30 circa (ora italiana) è salito a 133, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, che cita il Comitato investigativo. Tra le vittime 41 persone sono state identificate, mentre sono 107 le persone ricoverate in ospedale. 

Tra i feriti ricoverati, ci sono anche tre bambini, uno versa in condizioni critiche mentre due in condizioni gravi. Per quanto riguarda gli adulti invece 15 si trovano in gravissime condizioni, mentre 42 in gravi condizioni.

Zelensky: Nessun coinvolgimento

La presidenza ucraina di Volodymyr Zelensky ha affermato di «non avere nulla a che fare» con l’attacco terroristico. Lo conferma anche la Casa bianca: «Non c’è alcun segno al momento del coinvolgimento dell’Ucraina o di ucraini nella sparatoria a Mosca» ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.

Dmitri Medvedev, presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza, ha promesso che la Russia ucciderà i leader ucraini se sono coinvolti nell’attentato. I servizi di intelligence sabato mattina hanno accusato gli attentatori di avere contatti con l’Ucraina: «Dopo aver commesso l’attacco terroristico, i criminali intendevano attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti importanti sul lato ucraino», ha dichiarato l’Fsb, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti.

L’Fsb cerca di collegare l’Ucraina all’attacco di Mosca nonostante l’Isis ne rivendichi la responsabilità, scrive Il Guardian. «Senza fornire alcuna prova, l’Fsb ha puntato il dito contro Kiev, affermando che gli uomini armati erano stati arrestati mentre cercavano di entrare in Ucraina», scrive il quotidiano britannico.

Dopo le accuse da parte della Russia, la presidenza ucraina ha smentito di nuovo: «È necessario sottolineare ancora una volta i fatti», scrive il portavoce di Zelensky Mykhailo Podolyak, «qualsiasi tentativo di collegare l’Ucraina all’attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L’Ucraina non ha il minimo legame con questo incidente» e «ha una guerra su vasta scala con la Russia e risolverà il problema dell’aggressione [...] sul campo di battaglia». E definisce la versione dell’Fsb «assolutamente insostenibile e assurda».

Secondo quanto scritto dal deputato Alexander Khinshtein su Telegram, due delle persone arrestate nella regione di Bryansk, dopo un inseguimento di auto, nella Renault bianca avevano armi e passaporti del Tajikistan. Le autorità del paese dell’Asia centrale «sono in stretto contatto con i colleghi russi sul presunto coinvolgimento di cittadini» tajiki. Lo ha riferito all’agenzia Tass un portavoce del ministero degli Esteri del Tajikistan.

Cooperazione è stata assicurata anche dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko che, in una conversazione telefonica con Putin, «ha espresso profonde condoglianze in relazione all’attacco». «Le parti hanno confermato la loro prontezza a cooperare nella lotta contro il terrorismo», ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti.

Le fiamme nella Crocus City Hall forse a seguito del lancio di granate

Le reazioni

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha definito un «massacro di civili innocenti» «inaccettabile», condannando fermamente l’«atto di terrorismo» ed esprimendo solidarietà.

Sull’attacco è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha precisato di non aver avuto notizie di italiani coinvolti: «Sono in costante contatto con la nostra ambasciata e con il nostro consolato a Mosca, con l’Unità di Crisi del ministero degli Esteri. Tutta la notte sono stati a disposizione dei nostri concittadini, ma non abbiamo alcuna segnalazione», ha dichiarato al Tg1. 

«Anche perché bisogna dire che con grande tempestività sia l’Unità di Crisi sia la nostra ambasciata a Mosca avevano invitato tutti gli italiani, sin dall’8 marzo, a non partecipare a manifestazioni culturali, a eventi con grande partecipazione di pubblico perché la polizia russa aveva annunciato l’arresto dei componenti di una cellula terroristica che voleva compiere attentati nella città di Mosca», ha poi aggiunto il ministro, sottolineando che l’avviso era stato pubblicato anche sul sito Viaggiare Sicuri. A Mosca, spiega Tajani, sono circa 2.700 i cittadini italiani «ma non abbiamo avuto alcuna segnalazione».

Tajani ha poi condannato «fermamente questo attentato terroristico. Probabilmente è veritiera la rivendicazione dell'Isis, aspettiamo però tutte le analisi che devono essere fatte». Un tema di cui si parlerà al vertice della Nato, subito dopo Pasqua, a Bruxelles, e al G7 degli Esteri che si terrà a Capri sotto la presidenza italiana, conclude.

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein, a margine di un evento, ha espresso la solidarietà del Pd «ai familiari delle vittime di questa orrenda strage. Dobbiamo continuare a impegnarci contro ogni forma di terrorismo. Sono immagini che naturalmente fanno molto male quelle che abbiamo visto arrivare da Mosca».

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